1. Francesca: racconto n.35


    Data: 21/05/2019, Categorie: Lesbo Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... lingua sulle labbra. Non molto dopo si è svegliata ansimando senza badare a chi la stesse toccando, forse perché l’eccitazione era molto forte, forse perché era la prima esperienza, forse perché era ancora addormentata e pensava che potesse essere un sogno, però sta di fatto che inizialmente è stata al gioco ansimando e muovendo il corpo in sintonia ma quando si è accorta che ero io che le avevo violato l’intimità, io la sua amica preferita e soprattutto una femmina che le stava dando piacere, allora ha esclamato “Erica che cazzo fai? Sei impazzita! Lasciami!” ed ha cercato di svincolarsi. Io ormai ero partita. Sono rimasta zitta e le ho baciato il collo insistendo con la mano sulla passerotta che era molto bagnata. Lei ha continuato a svincolarsi ma io l’ho bloccata salendole sopra. Lei mi diceva di smetterla e intanto ansimava. Senza dar retta alle sue parole le ho bloccato le braccia dicendole “Lo so che ti piace. Dai è bellissimo, lasciati andare!” e le ho messo in bocca le dita bagnate dei suoi umori. Lei ha fatto una smorfia dicendo “Schifosa! Dai, per favore!” Io la guardavo nelle sue reazioni ma ero troppo presa dall’eccitazione per potermi fermare, quindi le ho abbassato i pantaloni ed ho infilato la testa fra le sue gambe. Non avevo mai fatto una cosa del genere e non ero molto esperta, così ho leccato intorno e ovviamente sul grilletto mandandola in estasi. Ansimava molto e, per paura che gridasse, le ho messo due dita in bocca che lei ha succhiato come un ...
    ... lecca lecca e siamo andate avanti a leccare fino a che lei si ha inarcato la schiena stringendo le gambe avendo un orgasmo che è esploso nella mia bocca. L’eccitazione era alle stelle e sono venuta anch’io senza bisogno di toccarmi. Per qualche minuto, forse anche di più, siamo rimaste immobili come fossimo in trance, poi lei si è messa a piangere e si è raggomitolata come un gatto, pensa che non si ha tirato su nemmeno i pantaloncini. In quel momento sono tornata un po’ in me e le ho chiesto scusa provando ad abbracciarla ma mi ha allontanato e così mi sono allontanata e l’ho lasciata stare. L’ho sentita piangere per almeno dieci minuti, poi ha smesso e mi sono accorta che si è addormentata. In quei minuti mi sentivo un verme schifoso. La mia amica poteva anche dire che l’avevo violentata e quella sera non ho chiuso occhi nemmeno un po’ ed ho pianto un po’ anche io per qualcosa che pensavo fosse stata una violazione della sua intimità e per la rottura di una amicizia. Mi sono venuti anche molti rimorsi. Il mattino dopo, al risveglio, la mia amica non mi ha rivolto nemmeno uno sguardo; sembrava offesa e nei miei confronti aveva un atteggiamento scostante. Quel suo comportamento lo hanno notato anche altri compagni di scuola in gita con noi, molti pensavano che stesse male, ma io sapevo che era rimasta turbata dalla notte precedente a causa delle mie azioni. Durante il giorno lei ha proseguito con lo stesso atteggiamento, finché è arrivata la sera ed entrambe ci siamo ritrovate ...
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