1. L’ho tradito ed è stato stupendo (racconto)


    Data: 08/05/2019, Categorie: Tradimenti Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    Quella mattina Laura si svegliò vagamente agitata. Aver ottenuto la promozione, con tanto di riconoscimento come migliore manager addetta alle vendite, era stato un grande successo personale, ma aveva anche comportato un cambiamento di sede e responsabilità molto maggiori.
    
    Per fortuna era aumentato anche lo stipendio, anche se non tanto da compensare del tutto la perdita di quello di suo marito, che era stato licenziato dalla sua ditta alcuni mesi prima.
    
    Il nuovo ufficio e i nuovi colleghi, tutti più in alto nella gerarchia aziendale di quelli con cui aveva avuto a che fare fino a quel momento, le mettevano addosso un po’ di ansia da prestazione. Non voleva fare brutte figure, quindi aveva cominciato a curare l’abbigliamento in modo maniacale.
    
    Appena saputo del trasferimento nella sede più prestigiosa si era presa un paio di pomeriggi per rivedere il proprio guardaroba, partendo dall’intimo. Già da tempo aveva abbandonato le classiche mutande a favore dei perizoma, più ridotti e meno visibili sotto le gonne, ma si serviva da Victoria’s Secret perché non le piaceva la biancheria troppo provocante. Non era quello lo scopo per cui la comprava. Voleva solo evitare di sfigurare con le colleghe, sempre impeccabili e laccatissime.
    
    Quando uscì dal bagno Carlo la guardò con espressione accigliata.
    
    «Che c’è, amore?» gli chiese aprendo l’armadio per scegliere i vestiti. «Come mai quella faccia scura?»
    
    «Da quando vai in ufficio con l’intimo sexy?»
    
    «Non è sexy, è ...
    ... solo comodo e non mi segna. L’elastico delle mutande che si vede attraverso i vestiti è antiestetico da morire. Oggi chiami quel tuo amico per il posto?»
    
    Il solo accenno al lavoro fece calare un’ombra ancora più scura sul volto di Carlo. Non del tutto inconsciamente, Laura aveva messo fine alla discussione con un colpo sotto la cintura.
    
    «Devo sentirlo a fine mattinata. Prima è in riunione.»
    
    «Che dici?» chiese Laura tenendo un appendiabiti in ciascuna mano. «Questa nera o quest’altra?»
    
    Anche se di classe, il suo guardaroba non era molto fornito perché aveva preferito puntare più sulla qualità che sulla quantità. Presentarsi al lavoro con un abito H&M, per quanto carino potesse essere, non sarebbe stata una mossa saggia.
    
    Un manager della Castell Estate era un ambasciatore dell’azienda ovunque andasse, e doveva trasudare successo e buon gusto da ogni poro, in modo da impressionare i clienti. L’abito, alla Castell, era molto più importante del monaco che lo indossava. E se per gli uomini potevano essere sufficienti il carisma e un completo Armani, per le donne il discorso era completamente diverso.
    
    «Qui alla Castell», aveva sentito dire con amarezza alla collega di cui aveva preso il posto, «se sei un uomo puoi anche essere un cesso, basta che ti vesti bene, ma se sei una donna devi essere capace di far rizzare tutti i cazzi nel raggio di duecento metri, se vuoi anche solo sperare di fare carriera. E se non vuoi oppure non ci riesci, bye bye.»
    
    Nonostante i suoi ...
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