Imbestialiti, ma esultanti
Data: 05/05/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Gay / Bisex
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... migliore che avessi prediletto. Io non avrei mai creduto né supposto di riuscire a farlo, perché non ho mai dato questa gioia nemmeno all’uomo con cui vivo, eppure la mano di Filippo tra i miei capelli accompagnava ogni mio movimento, sia quando lo leccavo delicatamente che quando lo succhiavo decisamente. Ero in apprensione che volesse sborrare da un momento all’altro, perché mi tendeva i capelli per resistere ripetendo:
“Bravo, assaggialo e gustatelo per bene, sì così” – m’annunciò in modo focoso, allontanandomi e tirandomi nuovamente sopra di sé.
Poco dopo si collocò davanti lasciandosi cingere dalle mie gambe, che io attorcigliai repentinamente dietro la sua schiena.
“Rammenti nel tempo in cui t’inviai quel messaggio di posta elettronica? Ti scarabocchiai, che desideravo scopare ardentemente con te sul tavolo del boudoir di casa mia?” – gli risposi io.
“Certo, con piacere, la rivivo precisamente quell’annotazione, eccome” – mi rispose lui con la voce accattivante e suadente. Con vigoria avvertii che entrò dentro di me iniziando a muoversi avanti e indietro con colpi decisi ma non violenti, che io accompagnavo, sentendo il frastuono dei prodotti artigianali e degli oggetti sparpagliati che cascavano giù da quel comò, sbatacchiato brutalmente dalla nostra depravata e libidinosa sfrenata foga.
“Sì, così, spingi Filippo, dacci dentro, più forte, fammelo sentire quel cazzo magnifico e unico” – gl’imponevo io in modo sregolato e intemperante, gustandomi quel ...
... cazzo che mi stava scompaginando le viscere.
Io e Letizia, benché fossimo ai ferri corti ci rincontrammo come stabilito, per essendoci lasciati inviperiti, furenti e assai incavolati. Dialogando finimmo in definitiva negl’immancabili e negl’inevitabili ragionamenti dell’intimità, dove io gli prospettavo i miei dissoluti, depravati e traviati vissuti con Filippo. Letizia, udendo da me quelle lascive e scurrili definizioni, assieme a quegli osceni e spinti vocaboli, non seppe resistere a quelle indecorose e turpi parole pronunciate nel suo orecchio, mentre lei godeva da smaniare finalmente libera di potergli dire tutto quello che provavo senza più freni, fino a venire gridando e crollando sulla sua spalla nuda mordendomi per il piacere.
“Ripetimi che sei mio, voglio sentirlo, comunque sia quello che è successo tra noi due, nonostante tutto sei un vero porco, lo sai questo?” – mi ripeteva lei, esaminandomi mentre la scopavo nella posizione del missionario.
Subito dopo Letizia mi sentì ansimare, io m’accostai alle sue tette e alla sua faccia, lei mi lasciò fare e attese che le ricoprissi le labbra del mio liquido seminale, colando sul collo e poi sul seno, insieme ai suoi lamenti e alle sue discolpe. Al momento non doveva giustificarsi né scagionarsi, non doveva scusarsi di nulla con me.
Letizia aveva ambito notevolmente d’incontrarmi, di possedermi, come lo avevo desiderato pure io. Lei me lo ripeteva costantemente per tutto il tempo, stando sdraiati su quel letto ...