1. Omaggio a zio Renato (seconda parte)


    Data: 05/05/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: reginella24, Fonte: EroticiRacconti

    ... succhiare.
    
    Quegli arnesi sembravano di marmo.
    
    Si stavano eccitando sempre di più. "Brava Reginella! Hai capito cosa devi fare!"
    
    Dopo un quarto d'ora di pompini, mi sollevarono di peso e mi gettarono sull'enorme letto di Renato:
    
    "Ora ti tolgo le mutandine!" disse Antonino.
    
    "Ho il reggicalze.. volevate che lo tenessi.."
    
    "Nessun problema!" Il serramanico gli spuntò tra le mani. Impallidii.
    
    Rapidissimo, tagliò il perizoma e lo sfilò.
    
    "Svelta! Mettiti a pecorina" Urlò.
    
    Lo feci. Sentii subito lingue saettanti che mi leccavano con energia il buco del culo. Mi vergogno a dirlo: mi piaceva..
    
    Antonino fu il primo. Aspettavo con desiderio di ricevere in culo quel mega cazzo.
    
    Usò la tecnica di Renato: si spalmò il membro durissimo di una sostanza molto oleosa e profumata.
    
    Appoggiò l'enorme cappella al mio buco. Poi la tolse. Infilò dentro di me due dita.
    
    Urlai. Lui rideva.
    
    Poi, riappoggiò deciso la nerchia e, con un solo violentissimo colpo, spinse fino in fondo.
    
    Io urlavo. Nessuno mi poteva sentire.
    
    Cominciò a pompare. Lento e profondo. Poi più veloce e violento.
    
    Urlava bestemmiando: "Prendi puttana! Ti piace il mio cazzo vero?"
    
    Io rispondevo (e sinceramente): "Si! Fottimi! Continua! Ti prego! Non sborrare! Sono tua!" Urlavo sempre di più. Avevo le lacrime agli occhi. Mi faceva male ma mi piaceva: Troppo.
    
    Antonino, senza fermarsi, disse: "forza amici! Unitevi alle danze!"
    
    Mi trovai due cazzi durissimi in bocca. Desideravo ...
    ... una scorpacciata di sborra.
    
    Il quarto mi baciava. La sua lingua sapeva di liquore e sigaro.
    
    Mi piaceva.
    
    Quattro uomini! Per me!
    
    Si alternarono dentro di me. Si davano il cambio ogni dieci minuti.
    
    Tutti erano degli eccellenti inculatori. Non ce n'era uno più bravo degli altri.
    
    Per due ore non si fermarono. Io venni due volte con i loro cazzoni in culo.
    
    Poi, sentii che Antonino (mi stava montando lui) accelerava la frequenza dell'inculata.
    
    Diede quattro colpi. Violentissimi. Fino in fondo. Poi, urlando, disse "sbooorrro!!!"
    
    Sentii il fiotto di sborra riempirmi. Bollente. Satanica.
    
    Rimase dentro di me. Gli altri tre erano sdraiati di schiena davanti a me. Mi nutrivo di loro con grande abilità. Uno dopo l'altro, esplosero. Non ne persi una goccia. Tre sborrate copiose in bocca mi stavano nutrendo.
    
    E quando finirono, ne volevo ancora.
    
    Poi ricominciammo.
    
    Non avrei più smesso.
    
    Ogni tanto bevevamo Champagne. Parecchio.
    
    Ero in Paradiso. O all'Inferno. Non so.
    
    Al mattino se ne andarono.
    
    Fecero la doccia e si rivestirono.
    
    Neanche salutarono.
    
    Dormii fino alle 14.
    
    Mi svegliò Renato.
    
    Disse: "Mi hai salvato...ora è tutto a posto".
    
    Notò i miei glutei ancora arrossati per le violente sculacciate.
    
    Erano evidenti anche tracce di morsi.
    
    "Mi dispiace. Ti hanno trattata bene?"
    
    "Abbastanza" dissi.
    
    Non potevo dirgli che in realtà ero impazzita dal piacere che mi avevano dato quei quattro stalloni.
    
    Le mie natiche erano ...