1. Vendetta su una mamma oppressiva


    Data: 04/05/2019, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Incesti Autore: Seinove, Fonte: RaccontiMilu

    ... ho detto, mamma?», le chiedo preoccupato.– «Sì…È solo che non so cosa sia una “spagnola“, Luca caro.»Oh cazzo, ecco perché si era imbambolata…Sospiro di sollievo e le spiego la mia richiesta, mettendole l’uccello tra le poppe e invitandola a fare su e giù col busto. Lei dimostra di aver capito il funzionamento, e prosegue da sola.Mi struscia il cazzo sempre più velocemente tra le sue favolose mammelle. In pochi secondi raggiungo un nuovo orgasmo, inondandole il petto di sperma. È una visione celestiale che mi affretto a riprendere col telefonino.https://i.pixxxels.cc/SNfNjWtn/x-ipn2.jpg
    
    – «Ora leccati la sborra dalle tette, e continua finché non te lo dico io!», le intimo. E lei obbedisce.Torno sulla poltrona, esausto ma soddisfatto. E mi godo quello spettacolo infernale. Come la cima dell’Everest, una madre ricoperta di sborra è una vista che solo pochi fortunati mortali hanno avuto il privilegio di vedere.
    
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    Mentre guardo quel gran pezzo di gnocca che continua a lapparsi lo sperma dai seni, rifletto sulla situazione:Finché la mamma rimane in questo stato di ipnosi, sarà a mia totale disposizione. Posso prendermi un po’ di rivincite per tutta la merda che mi ha costretto ad ingoiare.Sarebbe un peccato non sfruttare fino in fondo questa occasione. Il tempo è limitato: l’effetto ipnotico durerà solo fino a che lei non si addormenterà; al suo risveglio tornerà ad essere la donna autoritaria di sempre. Perciò devo tenerla sveglia il più a lungo possibile.Forse con ...
    ... del caffè? Buona idea, per ora…ma più avanti dovrò darle qualcosa di più stimolante; magari delle anfetamine, oppure della coca…Beh, una cosa per volta; per ora, mentre recupero energie, voglio pensare al prossimo modo di usare la mia cara mammina…
    
    *************************5)UN CESSO DI MAMMA*************************
    
    Vado in cucina a preparare il caffè.Quando torno con la caraffa, lei è ancora lì a leccarsi la mia sborra dalle tette. Wow. Quindi un ordine le rimane in testa finché non viene rimpiazzato da uno nuovo. Buono a sapersi.
    
    Ad un certo punto si alza e si dirige verso il corridoio.– «Ehi…Dove stai andando, adesso?»– «In bagno. Devo fare la pipì…»Uhm…A quanto pare, quando non le vengono impartiti ordini è ancora in grado di prendere iniziative autonome.– «No, aspetta…Falla qui dentro!»Le porgo la caraffa del caffé. Lei ci si accovaccia sopra e la riempie. La raccolgo e ci sputo dentro.– «Ora…BEVI!», le ordino.Lei sorseggia. Il suo disgusto è evidente, ma non può sottrarsi dall’obbedire. In breve, tra mugugni e smorfie schifate, finisce di bere quel drink immondo fino all’ultima goccia.– «Sei una zozzona, mamma, proprio una lurida zozzona!», le dico euforico.Dio, quanto mi piace umiliarla. Quanto godo a far provare un po’ della sua stessa medicina a questa spocchiosa prepotente, farle sentire come ci si sente ad essere comandati a bacchetta. Ironico, poi, che siaproprio lei ad offrirmi la possibilità di sfogare tutte le voglie sessuali che mi ha sempre represso. ...
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