1. Vendetta su una mamma oppressiva


    Data: 04/05/2019, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Incesti Autore: Seinove, Fonte: RaccontiMilu

    ... per alcuni minuti si limita solo a guardare le scene sullo schermo. Il mio imbarazzo è insostenibile, vorrei sprofondare.
    
    – «È così, dunque», dice infine con tono calmo, senza neppure guardarmi.Dovrei dirle qualcosa, ma non mi viene in mente nulla. Del resto il mio silenzio è già una risposta.D’un tratto si alza ed esce dalla stanza. Qualche minuto dopo sento la porta di casa che si apre e si richiude. Chissà dove è andata? Ma non importa; me ne rimango lì sul divano abbacchiato e in lacrime, incapace di fare nulla. E a riflettere su quanto sono stato imbecille. Cristo. Era andato tutto bene, ma lei non avrebbe mai dovuto scoprire NULLA. Invece le ho servito la frittata per una banale distrazione. Che idiota. Idiota, idiota, idiota!
    
    E adesso cosa succederà? Di certo lei non prenderà bene questo affronto. Mi aspetta un ulteriore giro di vite alla mia già opprimente esistenza. Mi sono fottuto con le mie stesse mani.
    
    *********************11)RESA DEI CONTI*********************
    
    A un certo punto sento che rientra. Non ha senso lasciare che sia lei a prendere l’iniziativa di affrontare la questione, così prendo il coraggio a due mani e le vado incontro. E succeda quel che deve succedere.
    
    Le parlo tenendo gli occhi bassi.– «M-mamma, senti…Mi dispiace per ieri, non so cosa mi sia preso…Ho già cancellato il video, per me non è mai successo niente, niente, credimi…»Lei mi alza il mento con un dito, obbligandomi a guardarla negli occhi. Stranamente non sembra arrabbiata.– ...
    ... «Non preoccuparti, Luca. In fondo, mi hai dato qualcosa su cui riflettere. Forse sono stata una madre un po’ troppo rigida, ci penserò…ma ora tu devi fare qualcosa per me.»– «Tutto quello che vuoi, mamma. Davvero, qualsiasi cosa!», rispondo col tono più accondiscendente che mi è possibile.– «Bene. Allora vieni di là in salotto. C’è una persona che devi vedere.»
    
    Sembra averla presa abbastanza bene. Mi fa piacere.La seguo in salotto, dove c’è un tizio che riconosco immediatamente: è l’ipnotista di ieri!– «Ti ricordi del signor Raimondi, vero, Luca?»E mi ricordo sì…anche se mi sfugge il senso della sua presenza qui in questo momento.– «Bene…L’ho invitato con un preciso compito: metterti nello stesso stato di ipnosi in cui tu hai messo ME.»D’improvviso comprendo il suo proposito, e l’idea mi spaventa.– «C-cosa hai intenzione di farmi fare, mamma?»Mi sfiora la guancia con strana tenerezza.– «Lo scoprirai DOMANI, al tuo risveglio. Per ora l’unica cosa che devi sapere è che OGGI avrò un’intera giornata a mia disposizione per farti fare tutto quello che voglio, esattamente come ieri è stato per te. È giusto, no?»
    
    Sì, è giusto. È l’unico modo per andare in pari e riconciliare il nostro rapporto.Così accetto di farmi mettere in stato di ipnosi, e sia quel che sia.Il signor Raimondi inizia la procedura, mentre mia madre osserva il tutto con un’espressione indecifrabile. Sento già una specie di nebbia che mi avvolge il cervello. Suppongo che la mia prossima memoria cosciente sarà ...