Basta! – Parte 2
Data: 02/05/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Sesso di Gruppo
Cuckold
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Lesbo
Gay / Bisex
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
... giù al bar, a prendere il caffè forza!» Gettarono un breve sguardo di rimpianto alle porzioni di dolce, ma si alzarono subito e mi seguirono ubbidienti fuori dalla sala, fino al bar accanto alla piscina. Prendemmo il caffè e poi alzai lo sguardo al cielo: «Ma che bel cielo stellato! E’ ldeale per una passeggiata romantica, no?» Annuirono, con un timido sorriso speranzoso; ma avevo preso la mia decisione: «Lorella, dai: accompagnami!»
«Io?» cinguettò con un sorriso. «Sì, io e te, da soli… Gigi potrà benissimo aspettarci in camera vostra, guardando la tv» O la va, o la spacca «Sì… certo… come preferisci!» disse lui, con un filo di voce.
Bingo! Andata! Così presi Lorella sotto braccio ed andammo verso la spiaggia, mentre Gino, con aria mesta, si dirigeva verso i bungalow. Arrivati in spiaggia, ci sedemmo su un lettino e ci godemmo lo spettacolo dello spicchietto di luna che sorgeva oltre la laguna. Mentre guardavamo, le misi una mano appena sopra al ginocchio, con fare deciso e con le dita le divaricai leggermente le cosce; lei lasciò fare. Risalii fino allntimo e scattai in piedi, contrariato: «Non ci siamo, Lorella: se vuoi le mie attenzioni, devi prima di tutto essere come ti voglio io: sempre senza intimo!» Lei, con espressione contrita, mise le mani sotto la gonna ed, armeggiando un poco, si levò il perizoma. «Brava!… -dissi, restando in piedi davanti a lei- … meriti un premio!» Mi abbassai la zip del pantaloni sportivi e lei allungò la mano per estrarmi il cazzo, ...
... ancora mezzo mollo, poi allungò il collo e cominciò a succhiarmelo. Si impegnava, la piccolina, tanto che le sue leccate a lingua larga intorno alla base della cappella, che teneva pudicamente scappucciata con due dita, migliorarono rapidamente la mia erezione; quando fui completamente eretto, aprì bene la bocca e se lo fece arrivare fino in gola, aspirandolo e leccandolo al contempo con la linguetta guizzante. Con gesti pigri, indifferenti, infilai la mano nella scollatura della maglia, afferrai il centro del reggiseno e detti uno strappo violento, facendola precipitare contro il mio pube e stracciandole lndumento. Lei si ritrasse, quasi soffocata dal cazzo che le era arrivato fino in gola, ma io la obbligai nuovamente a succhiarlo, spingendole la nuca con la mano. Con l’altra, feci uscire i suoi seni flaccidi dalla scollatura e poi strinsi dolorosamente i capezzoli, facendola contorcere dal male. Decisi che non avevo più voglia di farmi sbocchinare da lei, perciò le sfilai l’uccello dalla bocca e la feci alzare, tenendola per i capelli. Come fu in piedi, allungai la mano ed andai a spingerle un dito nella fica, trovandola -come avevo supposto- bagnatissima. «Voglio sbatterti!» Le dissi.
Lei annuì con lo sguardo contento da cucciolo adorante e fece per spogliarsi, ma io la bloccai con un gesto, sfregandomi un braccio con la mano: «Fa freschetto, qui… Risistemati, che andiamo in camera… camera vostra, intendo» Mi guardò perplessa:«E… Gino?» «Gino si renderà utile in qualche ...