1. Basta! – Parte 2


    Data: 02/05/2019, Categorie: Erotici Racconti, Sesso di Gruppo Cuckold Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Lesbo Gay / Bisex Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    «Ma no, figuratevi… Ah, io sono Giorgio, piacere!» «Io sono Loretta e lui è mio marito, Gino; piacere nostro» Cenammo, scambiandoci le solite banalità e intanto io li osservavo; lui indossava un paio di pantaloni sportivi con una polo e, sulle spalle, un golfino -la sera faceva freschetto!- mentre Lorella indossava una minigonna di tessuto mimetico (parecchio mini, ad onor del vero; considerando però che aveva gambe piacevoli da guardare, la cosa non mi disturbava per nulla… anzi!) ed una spessa maglia attillata e con scollo a V, con sopra un giubbotto senza maniche. Commentammo lscursione, chiacchierando anche di banalità venni a sapere che abitavano in Friuli e che erano una commessa ed un impiegato comunale ed avevano due figli, lasciati ai nonni. Parlando, tra una forchettata e l’altra, li studiavo; mi incuriosivano ed intrigavano i loro sguardi: modesto, quasi umile, quello di lei ed assolutamente servizievole lui tanto che, quando posai il bicchiere vuoto, lo prese con occhi imploranti ed, ad un mio breve, stupito cenno del capo, si alzò per andare a riempirlo al dispenser refrigerato. Approfittai dei pochi istanti per sondare Lorella: «Ti trovo sexy… ma mi sembri… troppo attaccata a Gino, ecco!» Lei sembro inorridire! «No, no, ti giuro! Mi concede la massima libertà, lui!!! Non è per nulla impiccione o geloso, anzi,,,» «Anzi?» la incalzai, in tono inquisitorio. Lei arrossì di colpo e farfugliò una risposta: «Ma no, nulla… Gino è un mite, ecco!… Lui non vuole mai avere ...
    ... problemi, con le persone» Lupus in fabula, il marito arrivò col mio bicchiere colmo di acqua frizzante (gli alcolici come il vino o la birra erano a pagamento, a differenza delle bevande non alcoliche, calde o fredde: ottimo sistema, in un paese mussulmano, per limitare lo squallido spettacolo degli ubriachi) ed in tono servizievole mi disse: «Ti ho messo anche una fettina di limone, ma se non ti va, te ne vado a prendere un altro bicchiere, senza» Lo ringraziai con una certa sostenuta freddezza, lontana dalla mia abituale affabilità ma ero in vena di fare… esperimenti. Lui, difatti, scodinzolò tutto contento per la mia degnazione e si sedette con uno sguardo come se mi chiedesse permesso. Avevo cominciato la cena un pochino prima di loro e, pessima abitudine!, ho sempre mangiato rapidamente, tanto che finii di sbafare i quattro ‘ssaggini’ presi dal tavolo del dessert, mentre loro affondavano per la prima volta il cucchiaino nei loro. Normalmente, avrei educatamente atteso che finissero di cenare, conversando piacevolmente, ma come ho detto, una certa idea si era insinuata nella mia mente; per questo, esclamai:«Adesso ho proprio voglia di un bel caffè..»
    
    Loro si bloccarono, con le posate a mezz’aria, guardandomi da sottnsù con sguardo colpevole. I dolci preparati al villaggio erano assolutamente deliziosi e le quantità che avevano messo nei loro piatti, facevano capire quanto i due gradissero le produzioni del pasticcere, ma io decisi di essere carogna:«Dai, accompagnatemi ...
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