Marina schiava sessuale
Data: 01/05/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: MisterM, Fonte: EroticiRacconti
... riguardo al suo culetto. Il training avveniva per alcuni minuti in qualsiasi momento del giorno. Le faceva interrompere le pulizie e la faceva sdraiare sulle sue gambe. Dopo averle dato qualche sculacciata, iniziava la penetrazione. Quando l’ano fu ritenuto abbastanza elastico, venne passata al padrone, il quale era dotato di un cazzo piuttosto largo. Il tentativo fu troppo doloroso per Marina e così decisero di farla possedere momentaneamente dal giardiniere, che invece era dotato di un cazzo di più modeste dimensioni. La prova andò bene. Marina fu scopata a lungo nel culo e ricevette la sua prima sborrata. Mi disse che non avrebbe mai potuto immaginare quanto fosse piacevole la sensazione dello sperma caldo nel culo e fu così che nei giorni successivi si assoggettò a farsi inculare dal giardiniere per tre volte al giorno. Il quarto giorno però fu di nuovo il turno del padrone che volle testare quanto Marina si fosse dilatata nel culo. Fu molto più facile e la scopò lentamente per un’ora abbondante, riversandole infine nel culo una pioggia di sperma bollente. Dopo aver ripreso le sue mansioni, ogni tanto sentiva un po’ di sperma che le colava lungo le cosce e questo le piaceva perché la faceva sentire ancora più schiava. Ovviamente era molto attenta a non farla cadere a terra e raccogliendola con le dita se la portava alla bocca e la leccava, ingoiandola. Ma l’ignara servetta non sapeva che stava per arrivare per lei un momento veramente difficile. La mattina dopo era ...
... andata ad aprire la porta e si era trovata davanti i due africani che se l’erano già scopata quando era stato girato il famoso filmino. Arrivò la signora e disse ai due di accomodarsi. Li prese da parte e disse loro che la servetta doveva essere allenata con una doppia. Marina si sentì morire. Aveva sentito parlare di questa combinazione, ma fino ad allora aveva rappresentato per lei quanto di più lontano potesse capitarle. I due si misero nudi e spogliarono Marina. La fecero mettere in ginocchio e si fecero leccare il cazzo fino a che non fu completamente eretto. Marina faceva una gran fatica a contenere quelle enormi cappelle nella bocca e preferiva percorrere con la lingua quelle aste di ebano per tutta la loro lunghezza. Quando si ritennero soddisfatti della preparazione uno dei due si sdraiò sul tappeto. Prese Marina e la avvicinò a sé facendola stare in ginocchio. Lei si calò lentamente sull’enorme cazzo e con un po’ di dolore riuscì a ingoiarlo tutto nella fica. L’altro si mise dietro e dopo averla spinta ad aderire con le tette al petto del suo amico, puntò la cappella all’ano dopo averlo ben lubrificato. Marina lo scongiurava di fermarsi dicendo che l’avrebbe spaccata in due, ma lui ridendo aveva già cominciato a strofinare l’enorme cappella nera sull’ano di Marina. Cominciò a spingere lentamente, ma lei urlava “no, no, ti prego, no, no...” E quello per tutta risposta le dava dei sonori ceffoni sul culo e sulle cosce. L’entrata della cappella durò non meno di cinque ...