250 - Scoprire Anna - Racconti Erotici

250 - Scoprire Anna

... nella mia mente si faceva largo l’idea che i gesti che mi accingevo a fare potevano anche essere stati molto casuali; l’esperienza che avevo accumulato mi consentivano di farli ed anche di simulare bene. In ogni caso presto le incertezze si sono diradate.

Infatti Anna, inginocchiata davanti a me, stava valutando la delicatezza del tessuto e delle cuciture e della fattura dell’insieme dei pezzi che componevano del perizoma stringendolo tra il pollice e l’indice all’altezza del bordo quando ad un certo momento ha fatto scorrere le dita unite lungo il bordo fino ad arrivare all’inguine e poi proseguire sulla vulva.

A quel punto era inevitabile che non sentisse l’umidità vaginale di cui era inevitabilmente il tessuto tampone che tutti i perizomi hanno sul davanti. Ciò la silenziò per qualche infinitesimo istante in cui ha tirato un sospiro per saggiare maggiormente il profumo dei ormoni che emettevo.

Come per accertarsi che la accettassi ma anche a confermare che ero umida e pronta a fare sesso con lei, ha sollevato la testa guardandomi con un sorriso di felicità che era anche di complicità, con gli occhi che le brillavano.

Restando inginocchiata su tacchi non ha ritratto la mano ma ha proseguito più lentamente per vedere se io mi ribellassi, cosa che non ho fatto; mi piaceva il suo modo di fare, di toccarmi ed avevo voglia di lei, la volevo nuda da vedere, toccare, e godere.

La mano calda di Anna sulla mutandina sulla vagina e quello sguardo di ragazzina perversa ...

... mi ha dato una vampata di calore. Mi eccitava quel suo sguardo innocente ma provocante che mi penetrava gli occhi andando dritto al cervello.

Poi ha abbassato lo sguardo e mi ha dato un bacio sul ventre appena sopra la mutandina, che un istante dopo mi ha sfilato lentamente mentre il tessuto si arricciava tra le natiche.

Quando ho sollevato l’ultima gamba per liberare il perizoma sono rimasta nuda con lei inginocchiata davanti a me che mi dava piccoli baci appena al di sopra del monte di Venere con le mani appoggiate ai fianchi che poi ha portato sulle mie natiche e stringerle leggermente per farmi mettere ancora di più a contatto con lei.

Mi è stato istintivo mettere le mie mani sulla sua testa per premere la sua testa verso il mio corpo, mentre continuava a tappezzarmi di baci alternati a leggeri colpetti di lingua scendendo ogni volta fino ad arrivare dove non c’erano più i peli pubici. Quei suoi tocchi erano meravigliosi ed ho perduto il senso del tempo. Volevo che continuasse per tanto tempo.

La mia eccitazione era altissima e continuava a crescere.

Il suo profumo, il suo modo di fare così dolce e amorevole, le sue coccole, la morbidezza delle sue labbra e delle sue mani, l’umido della sua lingua mi stavano riempendo di brividi di piacere.

Ma cosi come era iniziata improvvisamente questa meravigliosa danza della sua bocca, cosi altrettanto improvvisamente è terminata.

Ora mi era chiaro che Anna era ben esperta di sesso lesbico e che forse la rottura ...