Alessandra e geova 1
Data: 29/04/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Nuovo Eliseo91, Fonte: EroticiRacconti
... pretendeva di seguire i precetti scritti millenni prima era praticamente una condanna a morte. E Alessandra si sentiva una condannata a morte.
Per una ragazza di vent'anni, nel pieno del proprio sviluppo ormonale, fisico e sessuale era una grossa limitazione. In pratica le si imponeva di “non vivere” secondo i propri vent'anni. Questo turbava e annientava la già debole personalità di Alessandra. Aveva avuto una adolescenza difficile, sempre guardata a vista da mamma e papà. Difficile scoprire “l'altro sesso”, impossibile fare quelle prime esperienze che formano il carattere di una persona, che la modellano verso l'età adulta. Solo qualche volta era riuscita a trasgredire, violando di nascosto le regole ferree della comunità. Qualche sigaretta, qualche bacio rubato in stazione a dei compagni di classe.
Ultimamente, con la maggiore età aveva trovato qualche lavoretto per mantenersi i piccoli vizi, la pizza con le amiche, la ricarica del telefonino. C'era un ragazzo che le piaceva. Un ragazzo “del mondo”. Un ragazzo che sembrava interessato a lei. Era alto, palestrato, un fisico attraente, uno sguardo malandrino. Alessandra aveva capito subito che questo ragazzo provava interesse per lei. Quel tipo di interesse. Quell'interesse che nasce con lo scambiarsi il numero di telefono e finisce col trovarsi l'uno dentro l'altra, tanti gemiti e tanti liquidi corporei addosso. Quel tipo di interesse che non avrebbe mai potuto sperimentare perché era vietato dalle regole della ...
... comunità. Il sesso era contemplato solo tra persone sposate. Questo richiedeva geova ai propri adoratori. Alessandra non avrebbe comunque mai potuto frequentare quel ragazzo. Le regole della comunità non lo permettevano. Non avrebbe dovuto averlo nemmeno come amico, figuriamoci se avrebbe potuto “presentarlo” ai propri genitori o ai fratelli della sala del regno come una persona con cui stava uscendo. Nel suo piccolo mondo fatto di “casa”, “sala” e “predicazione” le uniche frequentazioni con l'altro sesso consentite erano da rivolgersi esclusivamente a “fratelli”, quindi a persone già dedicate a geova e alla sua organizzazione. Un ragazzo “del mondo” era da escludersi a priori. Sarebbe stata una cattiva compagnia, si sa, i ragazzi al di fuori della loro comunità cercavano solo una cosa: il sesso!
Il sesso! Quella magica parola. Quella magica parola che ancora non aveva messo radici nel suo vocabolario.
Quanto avrebbe voluto trovarsi la sera con le amiche, davanti ad un bel bicchiere di birra e pronunciare quelle frasi “scioccanti” come: “Ragazze, ieri sera ho fatto sesso!”.
“Ho fatto sesso!” - Una frase del genere risultava ancora pudica e generosa verso gli insegnamenti ricevuti sin dalla tenera età.
“Ho scopato” - questa si come frase rendeva più l'idea di quel che avrebbe voluto provare.
Un paio di volte aveva avuto la tentazione di toccarsi la sotto, sotto le mutande. Le sue amiche e compagne di scuole lo facevano. Lei ovviamente non poteva. Non che non volesse, ...