1. Alessandra e geova 1


    Data: 29/04/2019, Categorie: Incesti Autore: Nuovo Eliseo91, Fonte: EroticiRacconti

    CAPITOLO 1
    
    Era mattina. L'ennesima mattina. Una vita costruita sullo scandirsi noioso e imperturbabile dei “driiin” della sveglia.
    
    Alessandra si era svegliata come ogni maledetta mattina. Anche quella mattina.
    
    Cos'è “la mattina” se non un apostrofo rosa tra le parole “cazzo” e “buonanotte”?
    
    Svegliarsi la mattina, il più grande incubo dell'umanità.
    
    Un'inculata bestiale, un incontro sadomaso tra le braccia di Morfeo e il caffè della prima colazione.
    
    Di quante cazzo di mattine era composta l'esistenza?
    
    Quante altre “mila” volte avrebbe dovuto svegliarsi prima di capire che era stata veramente una grande fregatura quella di essere stata messa al mondo?
    
    Ogni mattina era uguale a quella precedente e quella precedente era uguale a quella precedente ancora. Come in quel film con Bill Murray dove ogni giorno tendeva a ripetersi all'infinito...
    
    “Un loop temporale del cazzo” - pensava Alessandra.
    
    La vita in se è un loop temporale del cazzo, la vita è inutile, è il ripetersi all'infinito di gesti senza alcun valore. La sua vita era all'insegna dell'inutilità.
    
    Una giovane vita in gabbia.
    
    Il seme della gioventù bruciato prima ancora di esplodere in tutto il suo splendore.
    
    Questi erano i pensieri mattutini, le voglie di una ragazza contro un mondo senza identità.
    
    Odiava la mattina, odiava profondamente tutte quelle noiose mattine che da vent'anni vedeva e sentiva chiuderle la vita in una scatola. Era diventata per lei un'ossessione. La stessa ...
    ... parola, “mattina”, racchiudeva in sé tutte le cose peggiori che la vita potesse riservare. Alessandra, poco più di vent'anni, una vita già segnata e decisa, non da se stessa, ma dai propri genitori.
    
    Quella “mattina” non era diversa dalle altre.
    
    Suo padre l'aveva svegliata, presto, come ogni domenica. Bisognava andare in adunanza, fare quegli odiosi sorrisi di circostanza e mostrarsi profondamente interessati alla parola di Dio. I suoi genitori erano molto severi, ligi come pochi in quella religione, in più il padre essendo un pastore della comunità doveva dare buon esempio e costringeva ad una vita integerrima e monastica l'intera famiglia. Da bambina aveva paura di pronunciare quelle tre paroline, “testimoni di geova”. La gente si allontanava spaventata prima ancora che proferissero parola. Crescendo quei termini le avevano messo meno angoscia ma comunque le avevano indirizzato la vita verso percorsi ben precisi. Percorsi che odiava profondamente. Erano strade senza via d'uscita. Senza una via d'uscita razionale. Ma cosa c'era di realmente razionale in quella vita?
    
    Si nasceva, si viveva, si moriva. Non tutto necessariamente in quest'ordine.
    
    Per Alessandra la vita era composta da quelle quattro mura che delimitavano la sua stanza e dalle quattro mura che la ingabbiavano due o tre volte alla settimana in quella che veniva chiamata Sala del regno. Una gabbia protettiva, non una gabbia dorata. Una gabbia è sempre una gabbia. Come un animale allo zoo o come un ...
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