1. Prigionia, Capitolo 6


    Data: 27/04/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Dark, Fonte: RaccontiMilu

    Evrilith il giorno dopo si ridestò all’alba, Krozan la stava già fissando da fuori l’inferiata che divideva il castello da quella che lei poteva definire la sua camera. “Oggi servirai al castello come inserviente, il Padrone ha deciso che devi imparare anche ad essere una buona domestica, mettiti questi abiti.” E fu l’unica cosa che Krozan le disse prima di intrecciare le braccia “Signore oggi vedrò il Padrone?” Sussurrò Evrilith in un impeto di coraggio. “No, è fuori dal castello. Tornerà quando ne avrà voglia.” Evrilith a quelle parole si rattristò. Lo aveva visto così poco, eppure non riusciva quasi a farne a meno. Era questo che la lasciava completamente distrutta. Lo odiava eppure non poteva fare a meno di crogiolarsi in quelle nuove sensazioni che mai nessuno le aveva fatto provare. Il Padrone era forse una figura così potente nella vita di quella giovanissima elfa che pur essendo un inizio di una cometa sarebbe presto diventato il suo sole su cui far ruotare i pianeti della sua esistenza.
    
    Torghul era uscito per andare al mercato. Non si vedeva spesso in città ed era costretto ad uscire con il golem e con una scorta armata “Invisibile” che lo seguiva a debita distanza ma che non lo perdeva mai di vista. Quel giorno si doveva recare al palazzo centrale dove risiedeva il maggiorente della città che aveva indetto la solita inutile e pomposa riunione con le cariche cittadine. E poi sarebbe andato al mercato, era scontento del fatto di non aver potuto portare Evrilith e ...
    ... di venir accumunato a quella banda di idioti che non portavano mai in giro ciò che possedevano ed era loro di diritto. Il mago poi voleva andare a comprare componenti alchemiche di cui aveva bisogno per gli esperimenti diurni di magia ed era anche intenzionato a prendere vari oggetti presso il negozio del divertimento, come il popolo chiamava la bottega di Neprius.
    
    La bottega di Neprius, un satiro piuttosto convincente ma caduto in disgrazia per aver fecondato la principessa sbagliata, era una baracca ricostruita e messa a nuovo in cui lui, Neprius, e il suo amico Dargar, costruivano e vendevano diavolerie varie. Principalmente per torturare e interrogare persone, ma, se usati con accortezza, per scopi ludici di persone sadiche e in parte per quelle masochiste.
    
    Entrato nella bottega Torghul fu subito accolto da un fin troppo adorante satiro che gli venne in contro:”Padron Torghul, in cosa La posso servire? Deve torturare qualche sciocco nuovo prigioniero che è caduto nelle sue grinfie? Ha bisogno di un nuovo collare per quella sua nuova schiava?”
    
    E a quelle parole Torghul si girò di scatto fulminando il satiro senza però dare cenni di rabbia, lo fulminò con uno sguardo glaciale, freddo, come se stesse guardando qualcosa dietro di lui e non esistesse. “Ho voglia di fare un giro per questa bottega. Solo. In pace.”
    
    Ed oltrepassato un satiro granitico, l’elfo, con passi decisi, si avvicinò ad uno degli espositori dove erano esposti vari plug di metallo.
    
    Torghul era ...
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