Io e Giovanni, capitolo uno
Data: 20/04/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti
... qualcosa che non avevo mai sperimentato, finalmente arrivò il martedì e scesi dieci minuti prima, impaziente, al bar ad aspettarlo come previsto. Giovanni (scoprii poi essere un eterno ritardatario), arrivò venti minuti dopo, scusandosi, non ricordo con quale motivazione. Quando lo ebbi di fronte, ogni titubanza e nervosismo per il ritardo era svanita. Aveva modi gentili di esprimersi, ma molto maschili. Nei suoi discorsi c’erano sempre ragazze conosciute e da frequentare, ma non aveva un’amica fissa. Condividevamo la passione per le auto e le moto. Lui possedeva un’automobile (utilitaria) ed una moto di media cilindrata.
Io all’epoca avevo solo una vecchia utilitaria che si muoveva quando voleva e mi lasciava spesso a piedi. Continuammo frequentarci con regolarità e gli feci conoscere anche alcune mie amiche, alcune delle quali molto disponibili. Così ebbi la possibilità di introdurre l’argomento degli argomenti, quello che costituiva da sempre, l’orizzonte del mio mondo affettivo: il sesso e le sue espressioni iniziando da tematiche generiche. Scoprii cosi che il bellissimo Giovanni era poco più che un disorientato adolescente al proposito, e che le sue esperienze, nonostante avesse appena un paio d’anni meno di me, erano alla linea di partenza con le prime rare confuse pratiche masturbatorie.
Ci sin dette l’appuntamento per il giorno dopo a casa sua, abitava a dieci minuti fuori città in una casa di campagna vicino l’argine di un fiume dalle acque cristalline che ...
... scorreva in mezzo al verde, un posto simile a dieci minuti di macchina non l’avevo mai nemmeno immaginato, ma era li davanti ai miei occhi e Giovanni, seduto di fronte a me sull’erba, con i pantaloncini corti e la canotta, mi faceva sentire in pace con il mondo. Mi ero cambiato anch’io indossando una canotta ed un paio di jeans corti. Oggetto dell’interesse per quel pomeriggio, il tiro a segno con le sue carabine aria compressa, che sparavano piccoli proiettili di piombo. Due sagome di legno ed una lunga fila di lattine vuote erano i nostri bersagli.
Mi sorprendevo nel considerare come mi sentissi coinvolto ed appagato standogli vicino, ne ero attratto come mai mi era accaduto prima nei confronti di un maschio, ma non capivo dove avrei potuto andare a parare. Mi lasciavo scorrere addosso il tempo che vivevo con lui, quel pomeriggio continuammo a sparare gareggiando amichevolmente contro le sagome ed i bussolotti, prendendoci in giro sui fallimenti e congratulandoci a vicenda sui tiri andati a segno. Non parlammo d’altro se non che di come potevamo fare per trascorrere assieme più tempo. Io mi sarei pure organizzato, ma lui stava preparando la maturità e non si azzardava ad abbassare la guardia.
Mi offrii per qualche ripasso per le materie letterarie nei giorni a venire. Fu una bella esperienza offrirgli la mia visione sulla letteratura del 900 ed in maniera particolare sull’estetismo dannunziano, sua scelta di elezione per la tesina da portare all’esame. Prendeva appunti e ...