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Bondage con Lidia
Data: 19/04/2019, Categorie: Anale Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Autore: antonio_fusco, Fonte: xHamster
... che lei seguisse sino in fondo quell’uomo, e forse quell’uomo non era complice dell’altro. Se così era si trovava in una brutta situazione. Stava per accennare una spiegazione all’uomo ma questo aveva già afferrato un paio di forbici dal tavolo e le stava impugnando minaccioso. - Allora! Perché mi seguivi? – disse avvicinando l’arma a lei. - Lo sai! – disse Marina decisa a seguire il gioco qualunque risvolto avesse preso - Certo che lo so! – disse lui mentre un lampo di malizioso divertimento rompeva l’espressione dura che tentava di mantenere. Marina ebbe in quel momento la conferma dei suoi sospetti: il gioco prevedeva che fosse “violentata” da uno sconosciuto in quel posto. Decise di subire quella violenza anche se, ormai, era tanto eccitata da far rischiare a lui d’essere violentato. Chiuse gli occhi e si concentro per un istante, il tempo necessario ad entrare del tutto nella parte e cancellare ciò che la sua razionalità aveva intuito. Lasciò libero l’istinto e si ritrovò davvero a temere quell’uomo armato di forbici innanzi a lei. Lui stava parlando ma lei aveva perso l’inizio del discorso smarrita nei sui pensieri, quando focalizzò l’attenzione su di lui notò che si era aperto i calzoni e stava estraendo il membro semi rigido. - Succhia! – le ordinò mentre le offriva il pene ed appoggiava alla sua gola la punta delle forbici. Marina aprì la bocca e si lasciò penetrare, era limitata nei movimenti dal metallo pungente che sentiva premuto ...
... sulla pelle ma s’impegnò a dare il meglio di se. Lui grugniva mentre il membro gli si ingrossava tra le labbra e spingeva sempre di più. Ad un certo punto Marina si ritrovò con la testa bloccata dallo schienale della poltrona ed il bacino dell’uomo quasi premuto contro il naso; il membro le entrava completamente in gola, lo sentiva superare le tonsille e spingersi giù. Non riusciva a respirare ma non osava tentare di sfuggire a causa delle forbici che continuava a percepire contro la pelle. Quella situazione più che spaventarla la stava eccitando, si sentiva pronta ad andare oltre. L’uomo si muoveva nella sua bocca tanto che Marina pensava di sentirsi invadere dal suo seme da un momento all’altro, era pronta ad ingoiare tutto quando lui, improvvisamente, si ritrasse da lei. - Ci sai fare, vedo! Ora alzati e spogliati! – le ordinò Marina eseguì; si alzò in piedi ed iniziò a sbottonare lentamente la giacca del vestito. La lasciò cadere sulla poltrona, sotto non indossava altro che il reggiseno. Era in procinto di slacciarlo quando l’uomo la fermò. - Prima la gonna! – le disse Marina eseguì: slacciò la gonna e la fece scivolare in terra, poi agganciandola con un piede se la portò all’altezza delle mani e la sistemò sempre sulla poltrona. Quindi si fermò per osservare l’uomo. Questi si avvicinò per scrutarne il corpo nei dettagli con uno sguardo tanto intenso da provocarle un brivido di piacere. Soddisfatto dalla sua reazione le puntò le forbici al ventre ...