Scopamico 1/3 - Rivediamoci
Data: 18/04/2019,
Categorie:
Etero
Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti
... successive, non smette mai di eccitarmi fino al parossismo, cioè quella di restare nuda di fronte a un ragazzo vestito. In quel momento pensai una cosa che in parte penso ancora, anche se ormai ci ho fatto pace: “Dio, come vorrei più tette”.
Mi scopò, due volte. La prima con lunghi preliminari, indugiando parecchio e preoccupandosi con dedizione del mio piacere, lo apprezzai molto. La seconda invece mi mise subito alla pecorina e fu molto dominante. Nemmeno con il mio ex - con il quale facevamo scopate forse ingenue ma assolutamente furiose - era mai stato così. Lo apprezzai anche di più, incitandolo a non usare il preservativo, a non smettere e a non esitare a venirmi dentro. Gli ripulii il cazzo con la bocca - cosa che avevo scoperto essere fichissima ma che non avevo idea ti facesse apparire ai ragazzi una specie di troia fulminata - e gli sussurrai "quanto mi piaci". Felix, al quale la pratica della lucidatura post coito era sconosciuta, esclamò un entusiasta "madonna, e tu?".
Voglio precisare una cosa. Ho scritto che lui fu molto "dominante", ma allora non l'avrei raccontata così. E' una definizione che do a posteriori. Sempre a posteriori potrei dire che fu la prima volta in cui mi sentii "usata", ma non sarei ricorsa nemmeno a questa parola. Tuttavia qualche cosa di strano, di nuovo, l'avevo provata. Nelle occasioni precedenti, e anche nella prima con lui, mi ero sempre sentita più partecipativa. Quella volta invece mi lasciai andare completamente, ...
... probabilmente ero solo sfinita. Ma mi piacque da morire, tanto che mi abbandonai sia alle sue voglie che a una discreta esibizione verbale, vergognandomene anche un pochino. Il turpiloquio in realtà mi era sempre piaciuto, ma su quel letto esagerai. Finendo così per confermargli l'impressione di avere a che fare con una zoccola navigata che certamente non ero. Semmai la mia vera esperienza, le mie vere skill, si trovavano un po' più in alto, tra la punta del naso e il mento. Ma a quell'epoca già sostenevo, un po' per scherzo e un po' no, che fare bocchini non è sesso, è la manifestazione di un talento artistico.
Nonostante a casa non mi aspettasse nessuno, chiesi però a Felix di accompagnarmi. Era già giorno da un pezzo. Un bacetto davanti al mio portone suggellò quella che poteva essere la chiusura di una parentesi, ma una volta salita a casa non potei fare a meno di riflettere su tutto ciò che avevamo fatto. Onestamente non sapevo cosa pensare, cosa sentire. Ero stata benissimo (e francamente avevo goduto parecchio) e qualcosa mi diceva che ci saremmo rivisti, che scambiarsi i contatti non sarebbe rimasta una formalità. E infatti cominciammo a frequentarci, fin dalla sera successiva. La sua proposta arrivò nel primo pomeriggio, con un messaggio WhatsApp: "ti va di mangiare insieme stasera?", "perché no?". Cominciai a fantasticare sul fatto di mettermi insieme a un fuorisede e persino a immaginare weekend a Fano. Stavo correndo un po', anzi un po' troppo. Ma come facevo a ...