1. Scopamico 1/3 - Rivediamoci


    Data: 18/04/2019, Categorie: Etero Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti

    ... il sesso avrebbe potuto benissimo esserci, ma non necessariamente. Diciamo che stavo aprendo un nuovo file. Salva con nome: sballarsi-di-notte-con-uno-sconosciuto-e-vedere-che-succede. Che in definitiva era un po' lo spirito con il quale ero uscita di casa. Felix precisò "due canne" - un po' pignoletto lo è sempre stato - e poi, mentre rallentava per fare una inversione a U aggiunse una specie di divertito e rassegnato rimprovero: "me lo potevi dire prima...". In quel momento ebbi la netta percezione che potevo fidarmi. Sempre una pazzia, d'accordo, ma sia pure senza alcun motivo razionale avevo visto giusto.
    
    Era una casa di fuorisede, ma eravamo soli. Le due canne e la birra contribuirono a rendere le nostre chiacchiere più idiote del normale e, al tempo stesso, a farmi salire la voglia di qualcosa di più passionale che starsene su un divano a parlare. Lo ricordo perfettamente, con quella lucidità selettiva che solo certa roba ti può dare: che gli avrei fatto un pompino a un certo punto lo davo per scontato, glielo avrei fatto anche di mia iniziativa: lui in piedi al centro di una stanza con i pantaloni abbassati e io inginocchiata, avevo questa immagine in testa. Però pensavo anche "magari mi vuole addirittura scopare, chissà come scopa...". Non escludevo nulla e mi bastava solo che facesse il primo passo. Che però, per un tempo che mi parve infinito, non arrivò. Solo a un certo punto, abbastanza fuori contesto e vattelapesca di cosa stessimo parlando, Felix ...
    ... interruppe un mio discorso dicendo "scusa, eh?", mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Bacio breve ma con la lingua.
    
    - Non potevo non farlo... - disse un po' sfrontato.
    
    - Ahahahah, perché?
    
    - Sei bella - rispose quasi timidamente.
    
    Ridacchiai, certo non stupita, forse sollevata. Restai con quel sorriso a guardare ostentatamente di fronte a me, senza incrociare i suoi occhi e a braccia conserte. La situazione, il bacio improvviso, il complimento, persino quel suo accenno di timore e timidezza, avevano avuto il loro effetto. E lo sentivo dentro il basso ventre, se capite ciò che voglio dire. Ero ormai in pieno decollo, e come fai a fermarti quando ti sei già staccata da terra?
    
    - Che pensi? - chiese ancora un po' allarmato. O comunque fui io a percepirlo così.
    
    - Per la verità - ridacchiai di nuovo - pensavo "ce ne hai messo di tempo".
    
    - Davvero?
    
    - Già. Ora però non vorrei che dimenticassi un'altra cosa...
    
    - Cosa?
    
    - Beh, prima mi dovresti spogliare - dissi tornando a guardarlo.
    
    Lo fece e ricordo ancora l’abilità e la leggerezza con cui mi tolse il reggiseno prima di passare le mani sulle mie tette. Bastò quello a farmi andare definitivamente fuori come un balcone, assai più di quando mi misi quasi sull’attenti per consentirgli di tirare giù le mutandine. Lasciammo tutte le mie cose sparse per terra e sul divano, poi mi prese per mano e mi portò in camera sua e io provai una sensazione che avevo già conosciuto ma che, come la prima volta e tutte le ...
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