Scopamico 1/3 - Rivediamoci
Data: 18/04/2019,
Categorie:
Etero
Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti
... riaccompagnasse a casa. Avevo dato per scontato che ci sarebbe stato qualcuno, era sempre successo. Magari passando prima a mangiare i cornetti caldi da qualche parte appoggiata al cofano di una macchina o seduta su un motorino, parlando ad alta voce e sghignazzando finché il cornettaro non fosse uscito fuori a dirci di non fare tanto casino che c'era gente che dormiva. Era successo, in passato. Magari facendo felice il mio accompagnatore chinandomi su di lui in un parcheggio, nel caso in cui meritasse la visita. Era successo anche questo. Nessuna di queste o altre eventualità mi sembrava tuttavia all'orizzonte e la domanda “mò come ce torno a casa?” non era tanto campata per aria. Non abitavo poi così lontano dall'università, visto che mi è sempre piaciuto camminare ogni tanto me la facevo anche a piedi, ma a quell'ora di notte non era esattamente uno di quei comportamenti consigliati dai manuali dei centri antiviolenza. In realtà stavo per fare una cosa tendenzialmente pure più pericolosa, anche se ancora non lo sapevo. E in più non avevo nemmeno l'accendino per la sigaretta.
Esatto, il gancio per il rimorchio fu proprio un banalissimo "mi fai accendere?" detto al ragazzo che prima mi aveva svegliata. Non lo riconobbi subito ma una volta tirata la prima boccata sì. Gli dissi "grazie, scusa per prima", lui si mise a ridere. Da lì cominciò la nostra frequentazione e devo dire che sin dai primi momenti lo apprezzai. Cioè, era chiaro che ci stava provando, ma in modo per ...
... nulla fastidioso. Il classico chi-sei-che-cosa-fai durò per l'appunto il tempo della sigaretta, poi gironzolammo un po' finché non mi lasciai scappare, non proprio involontariamente, che non sapevo come ritornare a casa. Avevo un buon novanta per cento di probabilità che si offrisse lui, e infatti... Ma una volta arrivati alla sua moto mi disse "ho un paio di canne a casa, che ne dici di farcele?".
L'ho detto tante volte: pazza sì, scema no. Per cui, mentre prendevo tempo con un "mmm... non so, sono un po' stanca", valutai la situazione. Felix non sembrava per niente un tipo poco raccomandabile, è vero, tuttavia come fai a esserne sicura? Avete presente quegli articoli in cui i vicini parlano del serial killer? "Chi l'avrebbe mai detto, sembrava un così bravo ragazzo!". Ecco, quelli. Infilarsi a casa di uno sconosciuto in piena notte, io e lui da soli, non mi pareva proprio una grandissima idea. E inoltre, chi me lo diceva che saremmo stati da soli? C'era pure sto pericolo, eh? Comunque lui aveva preso le mie parole per un "no" e mi chiese di indicargli la strada per riportarmi a casa. "Svolta qui, poi sempre dritto dritto dritto finché non te lo dico io".
Scema no, pazza sì. Per cui dopo tre o quattro incroci, contrariamente a ogni logica e a ogni convenienza, gli battei una mano sulla spalla dicendogli "ok, daje, annamose a fà sta canna". Come in precedenza, quando avevo accettato di farmi uncinare, non stavo pensando al sesso. O meglio, stavo pensando a qualcosa in cui ...