1. Il cognome del padre 1


    Data: 16/04/2019, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... solamente alla madre.
    
    Dopo quattro anni, da un’agenzia di investigazioni, seppe che Marina aveva chiesto di essere trasferita alla sede di Perugia della fabbrica del suo amante; aveva chiesto ed ottenuto che, per le colpe attribuitegli dalla sentenza, sua figlia assumesse il suo cognome da nubile; quindi Ginevra Bianchi aveva fatto gli studi medi a Perugia; lei faceva da segretaria ad un inetto e il suo amante mensilmente andava a sbatterla intervallandola con una decina di amanti.
    
    All’inizio del Liceo, aveva deciso di spostarsi di nuovo a Milano per consentire alla figlia la frequenza di un Istituto migliore e dell’università; continuava la sua tresca con Massimo e lo incontrava una volta al mese, a casa sua, spartendolo con le varie amanti di lui; Marco decise di non interferire con la vita di sua figlia e le assegnò un fondo fiduciario per gli studi; poiché era minorenne, fece, tramite un avvocato, delegare la funzione alla madre.
    
    Soffrì molto, quando apprese che aveva interrotto l’università e cercava lavoro; la fece assumere in una delle fabbriche che il suo ormai vasto impero industriale aveva e lasciò che la cosa si trascinasse ancora per qualche anno, prima di decidere di fare chiarezza; quando Ginevra ebbe venti anni e lui sapeva benissimo che aveva ormai una vita autonoma, abbastanza lontana da quella della madre con cui viveva, decise che era il momento della resa dei conti.
    
    Fissò tre appuntamenti, quella mattina; il primo era con Ginevra Bianchi e ...
    ... Tancredi Olivieri, il suo fidanzato, ambedue impiegati in una fabbrica che faceva capo a lui; era presente anche l’AD di quella fabbrica; quando li vide entrare, il cuore per un attimo gli si fermò, di fronte alla sua ‘bambina’ diventata ormai una donna meravigliosa, addirittura più bella della madre alla sua età, quando se ne era innamorato e l’aveva sposata.
    
    Sprofondato nella poltrona che gli dava un’aria severa, da incutere terrore a chiunque, li invitò a sedersi sulle sedie di fronte alla sua immensa scrivania; l’AD delegato della fabbrica se ne stava in un angolo in atteggiamento umile; la ragazza ruppe il silenzio.
    
    “Possiamo sapere perché siamo qui, pur non essendo dipendenti?”
    
    Le rispose il loro dirigente.
    
    “L’ingegnere Marco Locatelli è il proprietario unico dell’azienda; io sono solo un amministratore; è a lui che dovete rendere conto.”
    
    “Ah, dobbiamo rendere conto di qualcosa?”
    
    “Signorina, per cortesia abbassi il tono e parli solo se interrogata … Legga questi documenti e, per cortesia, si soffermi sulle parti evidenziate.”
    
    Le aveva spinto davanti un fascicolo che recava l’intestazione ‘Ginevra Locatelli’; la ragazza lesse alcune parti.
    
    “Questo è il racconto analitico di un incidente che subii dieci anni fa … “
    
    “Ha letto bene l’intestazione? Ha visto chi l’accompagnò all’ospedale? Ha letto quando sua madre la raggiunse in ospedale?”
    
    La ragazza era perplessa; il ragazzo prese il foglio ed esplose.
    
    “Cristo, Ginevra; qui risulta che tu sei ...
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