1. Il cognome del padre 1


    Data: 16/04/2019, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... ordine il bagaglio ed uscirono per pranzare e prendere contatto con l’isola.
    
    Furono di pura meraviglia, le ore che passarono in quei giorni; avevano portato i costumi e andarono spesso a fare il bagno, nonostante l’aria ancora frizzantina per la tarda primavera; fecero anche qualche breve escursione, per terra e per mare; ma soprattutto copularono come mandrilli in calore; non c’era ora del giorno o della notte in cui uno dei due non chiedesse al partner una nuova penetrazione, una nuova fellazione o una variante della penetrazione anale.
    
    In quei giorni, Marina viveva per quel sesso che adesso era una droga di cui aveva sempre più bisogno; sentirsi trattata da baldracca la compensava, paradossalmente, dalle presunte tirannie di Marco; quanto suo marito era con lei dolce, delicato, appassionato soprattutto nei rapporti sessuali, tanto il suo amante era aggressivo, violento e persino volgare nei modi e nel linguaggio; ma lei si piegava con gioia al ruolo di bambola del sesso.
    
    Come tutti i giorni, si erano ritirati in camera subito dopo pranzo, per abbandonarsi a quelle ore di sesso violento a cui ormai non sapeva rinunciare; spense il telefonino per non essere disturbata, cavò via il bikini usato al mare e si stese; lui uscì dal bagno con un accappatoio per asciugarsi dopo la doccia e si fiondò sul letto; le offrì immediatamente la mazza da succhiare e lei vi si lanciò come affamata; la fellazione durò alcuni minuti poi lui le montò addosso.
    
    Picchiava come un ...
    ... dannato sulla vulva ormai illividita dai colpi che lui batteva con violenza quando copulava; lo ricevette con gioia e con l’immediata preoccupazione di avere un orgasmo prima che, come al solito, lui le scaricasse in vagina il suo fiume di sperma; ce la fece, masturbandosi mentre lui la montava; si rendeva conto che era ignobile doversi masturbare mentre lui copulava; aveva scelto quella condizione e la viveva quasi come normale, ricacciando il ricordo dell’amore gentile di Marco.
    
    Quando si fu svuotato, lui si stese a fianco e si rilassò; avrebbe desiderato che, come suo marito, la carezzasse e la titillasse per riequilibrare la violenza della copula con qualche tenerezza, ma il suo maschio non era tipo da sdolcinatezze e fu lei ad accarezzarlo su tutto il corpo; lui la frenò perché era troppo presto per un secondo assalto; gli chiese di montarla senza orgasmo, ma per lui la copula era solo funzionale allo sperma da scaricare in vagina; si appisolò.
    
    La svegliò lui, di colpo, montandole addosso e cercando con la cappella l’ingresso alla vagina; allargò le cosce, prese l’asta in mano e la guidò alla copula; ma lui aveva in mente altro; prese l’asta nella mano e guidò la cappella all’ano, da sopra; non era una posizione comoda, anzi le risultava dolorosa, ma si era abituata ad accettare tutto; si fece penetrare nel retto, dolorosamente, e lo ricevette con gioia quando l’asta penetrò tutta, senza lubrificazione e le travolse il canale rettale.
    
    Con mosse acrobatiche, lui la ...
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