Il cognome del padre 1 - Racconti Erotici

Il cognome del padre 1

... documenti.”

“Quindi ha sacrificato me al suo caprone?”

“No, amore mio; siediti … sediamoci e spieghiamo … Tua madre è stata per me l’amore più grande del mondo; per qualche anno lo sono stato anch’io per lei; poi è successo qualcosa che ha rovinato tutto. Io ero un piccolo imprenditore che cercava di farsi strada e lavorava duro; poi sei nata tu e stravedevo per te; le mie giornate si dividevano fra te e il lavoro; amavo Marina e le dedicavo tutta la passione che avevo; ma per lei la trascuravo a favore tuo e del lavoro; ha cominciato a maturare un odio tacito, sotterraneo, che ha fatto crescere nella convinzione che doveva demolirmi in qualche modo.”

“Scusa, Marco, stai dicendo che tua moglie ti amava profondamente ma rifiutava che tu crescessi e per il lavoro le dedicassi meno tempo di quello che lei desiderava; di più, era gelosa addirittura di vostra figlia perché tu eri troppo appassionato a Ginevra e lei si sentiva sottratto qualcosa … “

“Grosso modo, è questo; ma c’è anche un senso di frustrazione, di impotenza, di ribellione a chi è più bravo, più forte; lei non voleva che crescessi perché sarebbe diventata sempre più piccola; non ha accettato di associarsi a me nell’impresa perché sarebbe stato un gesto di potere, una regalia non l’amore che provavo; allo stesso modo, non voleva che sua figlia si laureasse e la mettesse in ombra; in cambio, i soldi che rubava a me li dava all’amante per metterlo in inferiorità. Riuscite a seguire?

“Papà … oddio … ...

... posso finalmente chiamarti papà?”

“Amore mio, ora sei maggiorenne e decidi tu; io domani voglio fare le pratiche perché tu riprenda il mio cognome; sei d’accordo?”

“Si, senza esitazione; più parli e più vivi affiorano in me i ricordi anche piccolissimi dei giorni insieme; addirittura mi ricordo il mio pianto e il terrore in braccio a te quando ero all’ospedale; adesso capisco perché volevi andare a ‘respirare aria pulita’; nella stanza c’era una troia che inquinava.”

“Smettiamola col passato; vi ho voluto qui per costruire il futuro; ci state?”

“Dai, dicci cosa possiamo fare … “

“Potete e dovete laurearvi … calma, calma .. tutto studiato da Loredana la mia fidatissima segretaria. Potete recuperare gli esami; basta pagare le tasse da fuoricorso per gli anni di assenza; andate all’università e fate convalidare tutti gli esami, prendete le tesi, fate gli esami rimasti e vi laureate in un anno, tutti e due.”

“Scusa, Marco; c’è un particolare non irrilevante … i soldi … questa cosa costa un’ira di dio!”

“Tancredi, a quanto ammonta il patrimonio della tua ragazza?”

“Che ne so? Forse qualche decina di euro … “

“Tua sorella! Chi è l’unico mio erede?”

“Oh, dio, è vero! Alla luce delle rivelazioni attuali sei automaticamente l’erede del suo patrimonio e puoi pagarti le tasse, prenderti un anno sabatico, se vuoi ancora lavorare, e laurearti!”

“Ragazzo, correggi i verbi e dici pagarvi, prendervi e laurearvi; se veramente ami mia figlia, ne diventi complice e ...