1. Godere nella vergogna


    Data: 16/04/2019, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... ritrovai tra le mani una lettera scritta da mio marito.
    
    Mi sembrò strano perché in genere ci parlavamo a voce, ma la cosa m’incuriosì talmente che feci fatica a trattenermi e a non leggerla immediatamente davanti a tutti quei ragazzi.
    
    Appena giunta nella mia stanza la aprii e la lessi tutta d’un fiato.
    
    Aveva pensato al nostro anniversario e mi annunciava un viaggio di due settimane a Parigi. A momenti saltavo dalla gioia. Parigi! La città che più di ogni altra al mondo desideravo visitare. Il sogno che avevo fin da bambina. Continuai a leggere mentre lacrime di gioia rigavano il mio volto. La gioia però durò poco.
    
    Voleva qualcosa in cambio.
    
    Qualcosa a cui mai e poi mai avrei potuto pensare.
    
    Voleva che mi trasformassi in una femmina sexy e voluttuosa. Certo non sempre, ma per il nostro soggiorno lì. Anzi mi chiedeva di essere così almeno per un giorno o per una sera, una sola sera. Avrei dovuto indossare biancheria molto sexy, minigonna o minabito, insomma voleva che per una sera mi vestissi da “troia” (mi vergogno anche a scrivere questa parola) e fossi molto “Femmina”.
    
    Scrisse proprio così.
    
    Chiusi la lettera tra le mani e rimasi pensierosa per qualche minuto.
    
    Cambiare abbigliamento? Ma perché? Già quando indossavo gonne che mi arrivavano al ginocchio, mi sembrava di esagerare, i pantaloni poi non dovevano nemmeno essere attillati. Mostrare braccia o ginocchia per me era già troppo trasgressivo. Come poteva chiedermi una cosa simile?
    
    Pensai e ...
    ... ripensai per giorni a quello che mi chiedeva e anche a come avrei dovuto rispondergli. Decisi, infatti, che non gli avrei risposto a voce, ma per lettera, come aveva fatto lui. Forse, evitando di guardarlo negli occhi, mi sarebbe stato più facile.
    
    E poi quella frase di Oscar Wilde che mi tornava nella testa … i tanti modi di amare … e lui mi voleva super sexy almeno per una sera. Era un modo di amare, forse più spinto, ma sicuramente un modo di amare che lo avrebbe reso felice.
    
    Così mi decisi.
    
    La sera prima della partenza uscii a fare compere. Mi recai in un grande negozio di abbigliamento. Mi feci consigliare dalla commessa che mi suggerì della lingerie che io ritenevo scandalosa ma che per lei doveva essere invece qualcosa di normale, comprai anche calze e reggicalze. Comprai scarpe col tacco vertiginoso e anche un paio di gonne e un vestito che avrebbe coperto ben poco delle mie gambe, un giacchettino, un paio di camicie di seta e di cotone molto sexy (almeno così mi sembravano).
    
    Felice e col cuore in tumulto feci ritorno a casa.
    
    Lì faticai non poco a nascondere le mie compere e mi ritirai nel mio studiolo con la scusa di finire un lavoro prima della partenza e iniziai a scrivere la lettera di risposta.
    
    “Amore mio, voglio anche io che questa sia la Nostra Vacanza e non semplicemente una vacanza. Per questo ho deciso di accettare quello che mi hai chiesto. Voglio comunque precisare che non è proprio quello che io avrei desiderato perché sai come la penso in ...