1. Camilla, amore mio (2) - quanti dubbi


    Data: 11/04/2019, Categorie: Tradimenti Autore: pato3, Fonte: Annunci69

    ... sdraiai sul divano, facendola mettere sopra di me e indicando a Karim la via del culo. Già lo vedevo infastidito dal fatto che gli avevo interrotto lo sfogo sessuale, così gli offrii il culo, con un ampio gesto della mano, alle spalle di Camilla, e divaricando il culo con le dita.
    
    “Amore non l’ho mai fatto così”, si riferiva alla doppia penetrazione.
    
    “Siamo due ragazzi… come volevi farlo?”, una domanda che non ammetteva alcuna risposta.
    
    La tirai verso di me in modo da offrire a Karim tutto lo spazio di manovra necessario per sfondare il culo, non vergine, della mia ragazza-troia. Andammo a fondo allo stesso tempo, una sincronia pazzesca che si concretizzò nella profonda gratitudine di Camilla, esplicitata da un urlo a bocca chiusa, nel tentativo di soffocarlo. Nell’entrare con quella coordinazione, le nostre palle si toccarono e nello stesso momento ci guardammo come a chiedere scusa. Ridemmo. Improvvisamente il dialogo tra me e Karim decollò e, se possibile, anche il piacere di Camilla aumentò.
    
    “Perché ridete?”
    
    “Perché sei una troia”, risposi io, ancora col sorriso.
    
    “È vero”, confermò il mio nuovo amico.
    
    “E voi state scopando una troia”, disse lei, scherzosa, col tono della ragazzina che ti ha fregato, un po’ come a dire ‘stupido è chi lo stupido fa’.
    
    “Infatti: per questo sei troia!”, le dissi. E poi le feci tirare fuori la lingua e gliela leccai. Perché amavo il suo essere troia.
    
    Karim ricominciò a prenderla dai capelli. A lei piaceva un po’ di ...
    ... primordiale brutalità. Le piaceva molto. Io ero sempre stato troppo delicato con lei. La tirò al punto che ebbi quelle belle tettone in impennata davanti a me, fu più che normale a quel punto sferrare uno schiaffo e colpire entrambe le bombe. Mi guardò stupita e mi sorrise. “Ancora”, gridò. Io e Karim spingevamo a più non posso, lui continuava a tirare i capelli e iniziò a sculacciarla. Io schiaffeggiavo le tette e le stringevo forte.
    
    L’atmosfera era così rilassata adesso, che oltre a i vari ciaf, ciaf sul culo, e gli ululati di lei, si sentiva molto diffusamente chiamare Camilla con vari epiteti, sia da parte mia che da parte di Karim.
    
    “Sei una troia”, “Sei la mia troia”, “Puttana”, “Prendilo qui, prendilo lì”, “Ti piace il cazzo, lurida troia”… e così via. Non inventammo nulla di nuovo, ma a un certo punto diventò una gara a chi la insultava di più. Ed il suo godimento continuava a crescere. Ogni tanto lui, sempre tirandola dai capelli, la faceva girare leggermente per baciarla in bocca. Geloso, poi, la baciavo anche io. Era condivisione perfetta.
    
    Siccome stavo per venire, ma non volevo essere il primo a farlo e non volevo interrompere il piacere del trio, mi sfilai dalla figa e strisciai fuori dalla mischia per rimettermi in bocca, seduto sul bracciolo del sofà mentre a pecorina Camilla lo prendeva nel culo.
    
    Più che pompino però, dato che era così stanca, si può dire che stesse più che altro quasi esanime con la faccia sul mio cazzo, strillando ogni tanto e ...