1. Camilla, amore mio (2) - quanti dubbi


    Data: 11/04/2019, Categorie: Tradimenti Autore: pato3, Fonte: Annunci69

    ... naturale. Seno generoso e capezzoli rosa, rotondi e larghi.
    
    Inebriato e sfinito mi scappò la frase: “Ti fa proprio bene scopare con altri! Dovresti farlo più spesso”. Nella mia testa doveva essere una provocazione. Come per dire: dovevi proprio tradirmi per farmi fare una scopata così bella? Invece lei dovette pensare che la stessi incoraggiando ad aprire ancora di più quella che ormai sembrava una coppia aperta, ma solo dalla sua parte.
    
    Così l'indomani incontrammo Karim, molto meno aperto, che si sentiva l'unico gallo nel pollaio, convinto che io fossi un totale idiota e chissà quanti altri poco lusinghieri aggettivi. Effettivamente, Camilla si comportava come una pornostar particolarmente troia, davanti a me che ero solo un passivo cameramen. Se io non piacevo a Karim, nemmeno lui mi andava tanto a genio. Però vedevo lei come cambiava tono di voce quando parlava con lui o di lui. Vedevo i suoi occhi felici quando lo guardavano e poi guardava me per capire se fossi d'accordo con quello che lui diceva. Io finsi tutta la serata. Lei credette che Karim mi piacesse. Si sentii fortunata. Quando restammo soli mi disse: “Forse sono la donna più fortunata del mondo. Ho due ragazzi che mi adorano e che adoro”.
    
    Mi aveva messo sullo stesso livello di quel coglione. Avrei dovuto lasciarla lì e non rivederla mai più. Un vero peccato che la amassi al punto tale da scavare una fossa e seppellire la mia dignità. Più di una volta. Tutte le volte che me lo avesse chiesto. Anche ...
    ... quando aggiunse: “Io non ti voglio più tradire. Se si scopa, si scopa tutti insieme”. Dentro di me gridavo: “Sei una troia!”, ma non ebbi il coraggio di farlo lì.
    
    Così, il trio, che lo volessi o meno, si apprestò a funzionare. La settimana dopo, una sera andammo a casa di Karim, dove viveva in affitto con altri ragazzi dell’università. Quella sera non c'era nessuno. Eravamo solo io, Camilla e Karim.
    
    Ordinammo delle pizze e le mangiammo insieme. Era una situazione paradossale. Camilla prima di andare da lui mi aveva preparato. Quello che voleva fare era molto chiaro, d’altronde l’aveva ampiamente preannunciato. Solo che passare dalle parole ai fatti non è sempre così facile. Per l’ennesima volta mi ricordò che dovevo fare parte anche io di quella cosa.
    
    “Voglio solo che tu sappia che...”, aveva il vizio di aprire argomenti delicati mentre guidavo.
    
    “Che?”
    
    “Che stasera potrebbe succedere”
    
    “Fumerò una sigaretta”
    
    “Se dovesse succedere, voglio che ci sia anche tu”
    
    Mi limitai ad annuire. Continuai ad accettare tutto, anche quando a tavola, finita la pizza, lei si mise sulle ginocchia di lui mentre parlavamo del più e del meno. Mi guardava con un sorriso che doveva darmi calma e sicurezza. Devo dire che in parte lo faceva. Era sulle sue gambe, ma era a me che sorrideva dolcemente. Non so se avesse preparato anche lui per quello che sarebbe successo. Ma immagino di sì.
    
    Fu imbarazzante per qualche secondo quando lei ci lasciò per andare a prendere le birre. Ne ...
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