1. I diari di liliana 4


    Data: 07/04/2019, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... dentro; non sto accompagnando mia moglie da suo figlio, sto andando io ad incontrarlo per farmi perdonare di averli trascurati; e questa non è esuberanza maschilista, è desiderio di paternità.”
    
    “Bene, mettiamoci alla prova. Più avanti c’è una trattoria modesta e intima; mi ci fermavo ogni volta che andavo a Lugano con il falso marito e finto padre; te la senti di fermarti a mangiare ed essere innamorati come ho fatto spesso, per transfert?”
    
    “Cioè, amavi me attraverso di lui?”
    
    “Per una buona metà e forse più; amavo in lui quello che non riuscivo ad ottenere da te.”
    
    E’ scosso, mio marito; si ferma, comunque e, ironia della sorte, va a parcheggiare all’ombra, come spesso faceva Ermes; addirittura, prima che apra lo sportello, mi abbraccia e mi bacia con l’amore che non gli ricordavo più da tempo; è esattamente il gesto che faceva il mio principe azzurro; sono forse più sconvolta di lui e gli prendo la mano, da ragazzini; mangiamo una bistecca veloce e non beviamo vino, perché lui deve guidare.
    
    “Giancarlo, come faccio a dirti che ti amo tanto da odiarti? Dovevi esserci quando andavo al controllo per il parto; ma sono felicissima che sei qui e che sei così come ti sogno spesso.”
    
    “Io non provo né odio né rancore; forse un senso di colpa; ma sto aspettando che l’incontro con Francesco cancelli i miei dubbi; ho paura di trovarmi ad amarlo più di mia moglie.”
    
    “Tutto l’amore che saprai dare a lui l’avrai dato anche a me, stupido; siamo una sola cosa … “
    
    “E ...
    ... voglio essere anch’io una sola cosa con voi.”
    
    L’incontro tra padre e figlio si risolve assai meglio di quanto mi aspettassi; più volte mi accorgo che l’identità caratteriale è forte, forse per un fatto cromosomico; Giancarlo ne è sorpreso ma sa nasconderlo; poiché il bimbo è la prima volta che fa un lungo viaggio in auto, siamo costretti a sostare sulla prima area che incontriamo e comprare il seggiolino prescritto alla legge; il padre non ancora riconosciuto comincia a viziare il figlio fino a quel momento sconosciuto comprando tutto quel che chiede.
    
    Non tengono in nessun conto le mie rimostranze; capisco che si preparano momenti impegnativi, per me, con due padroni alleati a fare a modo loro; a stento riesco a frenare mio marito dal saccheggio di un negozio di mobili per la ‘stanza del figlio’; ci pensa lui, coi colori che gli ha comprato, a decorarne le pareti col divieto assoluto di usarli nelle altre camere; sfruttando ignobilmente la donna di servizio e gli album da colorare riesce, finalmente a portarmi in camera come desidera da ore.
    
    Sin dal primo, caldo bacio, con cui mi inchioda appena varcato l’uscio, trovo in lui l’amore che avevo vissuto soprattutto alle origini quando, ambedue vergini alle prime esperienze, cercavamo tutti i percorsi possibili per far esplodere la voglia che sentivamo scoppiarci dentro di conoscere il sesso, praticarlo e sfogare l’entusiasmo giovanile; agitiamo il corpo sul corpo alla ricerca della libidine nostra e dell’altro, ci divoriamo ...
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