1. Le fisime di lara 2


    Data: 07/04/2019, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    Silvestro era un ragazzo di ventitré anni che avevo incontrato per caso al supermercato mentre facevamo spese; mi aveva colpito immediatamente il viso marcato, con un’aria vagamente da pirata, il colorito scuro, i capelli neri e ricci; il corpo era tonico e muscoloso, ma non da palestrato; sembrava emanare sesso da ogni fibra e, in particolare, dal pacco che gli gonfiava il pantalone e prometteva una bella mazza.
    
    Mi agganciò nei corridoi tra gli scaffali e in poco tempo realizzai che era un ragazzo meridionale venuto al nord per frequentare una Università prestigiosa, che era studente della facoltà di Ingegneria, viveva in una comunità di studenti e stentava a sbarcare il lunario coi pochi fondi che gli venivano dai genitori; mi piacque subito ed altrettanto rapidamente decisi che avrei trascorso con lui un week end da ricordare.
    
    Gli feci appuntamento per la sera del venerdì; ci saremmo fermati a casa mia per tutta la notte; l’indomani saremmo andati a Firenze, a mie spese, e saremmo rientrati il lunedì mattina; visto che avevo il turno di pomeriggio, era sufficiente partire assai presto la mattina e arrivare per l’ora di pranzo in mensa; alla peggio, potevamo ritornare la domenica sera, sfrattare il mio compagno se fosse stato in casa, e tornare a dormire nel mio letto.
    
    Ritenni che comunicarlo semplicemente a Mario soddisfacesse tutti i miei obblighi nei suoi confronti e non tenni in nessun conto i commenti che gli amici facevano per la mia scelta arbitraria e ...
    ... contro la volontà del mio partner; nel gioco della lotta al maschio prevaricatore, quello era il top; se si adeguava e si umiliava, ero disposta a recuperare il rapporto; se faceva qualcosa per contrastarmi, lo avrei sbattuto fuori casa, a costo di ridurmi alla fame.
    
    Rientrata tardi dal lavoro, mi preparai di tutto punto; osservai annoiata Mario che si metteva in tiro per andare a cena con qualcuna, forse la nostra amica Luana, e attesi che suonasse il citofono; lo accolsi con addosso solo l’intimo coperto da una vestaglia e lo strinsi in un abbraccio soffocante; il suo modo di baciare mi mandò in solluchero; mi sentivo la bocca percorsa da brividi di piacere mentre la lingua la esplorava tutta.
    
    La figa, stimolata dal cazzo che si era innalzato dentro il vestito, cominciava già a versare umori di orgasmo; mi prese a due mani le tette e sentii che abilmente me le palpava e accarezzava; lo fermai prima che mi spogliasse e lo invitai a mangiare qualcosa prima di finire a letto; mentre cenavamo con bistecca e insalata, non smetteva di accarezzarmi dovunque, di riempirmi di baci e di sussurrarmi dolci sconcezze promettendo di sfondarmi dappertutto.
    
    Lasciammo la cena a metà e ci precipitammo in camera; mi sedetti sul bordo del letto e gli sganciai il pantalone; lo calciò via insieme allo slip e mi sbatté in faccia un cazzo di oltre venti centimetri che ammirai entusiasta per il piacere che prevedevo mi avrebbe dato; presi a succhiarlo amorosamente e a leccarlo tutto, dalla ...
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