1. Nobiltà maiala


    Data: 04/04/2019, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: Seinove, Fonte: RaccontiMilu

    ... sbotta la sgualdrinella, «Un po’ di decenza! Copritevi subito!»– «Ma signorina, fa caldo…»– «Non me ne frega un tubo! Nel caso non ve ne siate accorti, qui ci sono anch’io; è indecente esibire le vostre nudità come degli animali in presenza di una dama!»Sì, vabbe’…Parla proprio lei, che ci gira attorno con indosso solo un bikini striminzito. Ma non è il caso di mettersi a discutere, così ci rimettiamo le maglie. Con l’ovvio risultato di metterci a sudare come porci sullo spiedo.– «Madonna, ma quanto puzzate! Lavarsi ogni tanto non vi costa niente, eh!», sbotta lei agitando una mano a ventaglio.Anselmo stritola il tubetto di silicone che ha in mano. Suppongo stia immaginando che si tratti del collo di quella viperetta.
    
    Pur tra imprecazioni soffocate, il lavoro prosegue. Forse ce la facciamo a finirlo per l’orario previsto.A un certo punto la piccola si avvicina all’impianto stereo e mette un CD di Gigi D’Alessio. E alza pure il volume a palla.Cazzo. Ho lavorato nelle condizioni più infernali…ma l’essere costretto ad ascoltare Gigi D’Alessio sul lavoro mi mancava ancora.Anselmo è più lesto di me a mettersi l’unica cuffia paraorecchie che abbiamo. Maledico lui, maledico il D’Alessio, e maledico la stronzetta che mi sottopone a questa tortura.
    
    Concentrarsi sul lavoro è l’unica cosa da fare.Ora dobbiamo segare delle assi…ma appena la taglierina elettrica si mette in moto, la pupa sbotta irritata.– «Smettetela subito con questo baccano! Non riesco a sentire la musica!»– ...
    ... «Ma dobbiamo tagliare un’asse…Come potremmo fare senza usare la circolare?»– «E usate la pialla a mano, no? Devo dirvelo io come si fa il vostro lavoro, incapaci?»– «Ehm…Signorina, forse intendeva dire “sega“…»– «Siete degli esperti di “seghe”, eh? Beh, arrangiatevi, basta che non facciate rumore!»Insomma, bestemmiando a denti stretti, ci rassegnamo a tagliare le assi a mano. Il che significa perdere altri venti minuti di tempo. Se vogliamo rispettare l’orario di consegna, ci toccherà aumentare il ritmo.
    
    Sgobbiamo come dannati mentre il tempo scorre implacabile.A un certo punto Anselmo si ferma mollando gli attrezzi.– «Sergio, vado un attimo a pisciare», mi sussurra.Arriva al bagno in fondo al corridoio, ma la porta è chiusa a chiave. Prontamente la smorfiosetta lo apostrofa.– «Ehi, dove credi di andare, tu?»– «Ehm…Dovrei usare un attimo il bagno, signorina; può aprire la porta?»– «Scordatelo, quello non è mica un cesso pubblico! Se vuoi fare le tue schifezze, puoi andare al bar in fondo al viale!»Andare a quel bar significherebbe perdere una buona mezz’ora tra andata e ritorno. Non possiamo permettercelo, se vogliamo rispettare la tabella di marcia.Anselmo torna verso di me con gli occhi sgranati, sembra sull’orlo di una crisi di nervi.– «Non ci riesci proprio a tenerla?», gli chiedo.– «Ci…proverò…», risponde a denti stretti mentre contrae le mani ad artiglio, come se volesse strozzare qualcuno (o qualcunA).
    
    Guardiamo l’orologio. Se non fosse per i ritardi provocati da ...
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