1. Nobiltà maiala


    Data: 04/04/2019, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: Seinove, Fonte: RaccontiMilu

    ... niente in giro!»– «”Rubare”?! Ma come le salta in mente, noi siamo qui solo per il lavoro che…»– «Chiudi la bocca e impara un po’ di educazione: quando una nobile dice una cosa, i plebei non la discutono! Chiaro?»Capisco al volo l’antifona e le faccio un gesto di assenso. Certo però che questi aristocratici te la fanno pesare, la differenza di ceto!
    
    La damigella si siede sul divano a leggersi una rivista. Ogni tanto ci scruta di sottecchi. È piuttosto fastidioso essere controllati così, ma pazienza.Noi andiamo avanti col nostro lavoro. A un certo punto Anselmo si mette in bocca una sigaretta, provocando la reazione della contessina.– «Ehi, tu, tipo…Non si fuma in questa casa!»Anselmo sbuffa e ripone la sigaretta. Non passa neanche un minuto, che la ragazzina si accende una Marlboro.– «No, ma vaffanculo…E scommetto che dopo darà la colpa a noi per l’odore di fumo nella stanza!», sbotta sottovoce il mio collega.– «Lascia perdere, Anselmo. Concentrati sul lavoro e basta», gli replico.
    
    Procediamo con lo scartavetrare dei pannelli di legno. La pulzella interviene con tono indignato.– «E che cavolo! Ma guardate quanta polvere che spargete sul pavimento! Questo è un parquetArt-Nouveau originale, sapete?»– «Signorina, non c’è problema…Dopo scopiamo!»– «Eh già, voi plebei avete in testa solo di scopare! È per questo che non vi eleverete mai dal gradino più basso della scala sociale! Comunque, esigo che mettiate subito dei giornali sul pavimento, intesi?»
    
    La superbia di ...
    ... questa piccola snob mi irrita davvero. E se sono irritato io, figuriamoci Anselmo che è un ex militante diLotta Proletaria e i “padroni” non li ha mai potuti soffrire.
    
    Comunque non siamo qui per fare politica; andiamo avanti col lavoro, mentre lei si mette la lacca alle unghie dei piedi.A un certo punto viene verso di noi.– «Ho un grosso problema, forse potete aiutarmi…»– «Volentieri, contessina. Dica pure.»– «Secondo voi è meglio mettermi lo smalto di Castle-Dior o quello di Rabanne?», dice mostrandoci due flaconcini.(Alla faccia del “grosso problema“! E il non avere un soldo per comprarsi da mangiare come lo chiama, allora?)– «Eh?…Ma non saprei…Uno vale l’altro…», le rispondo.– «Sì, vabbe’, ma che risposta potevo aspettarmi da dei buzzurri come voi!», commenta sprezzante facendo dietro-front.Io devo trattenere Anselmo che si è mosso verso di lei con un martello in mano. Ma posso capire il suo stato d’animo. Cosa ne sa dei problemi della gente comune questa ragazzina viziata, che non ha mai dovuto lavorare un solo giorno in tutta la sua vita? Scommetto che la paghetta settimanale che le elargisce il suo ricco paparino è più grande del nostro salario di un anno intero.
    
    Riprendiamo il lavoro tenendo ben d’occhio l’orologio. Siamo un po’ indietro rispetto al programma, ma se lavoriamo sodo dovremmo riuscire a rientrare nei tempi previsti.
    
    Fa un caldo infernale, così ci togliamo le magliette rimanendo a torso nudo.– «E magari levatevi anche le mutande già che ci siete, eh?», ...
«1234...9»