1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (15)


    Data: 27/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... guardarono mentre io restavo in attesa col capo chino. Gaston fece un cenno a Cosimo che si rivolse a me.
    
    “Rispondigli tu EV625.”
    
    Ancora quel tuffo al cuore, ancora una domanda così particolare rivolta a me, ancora una volta avrei dovuto accettare qualcosa di offensivo, di vergognoso, ma che comunque avevo già accettato firmando quel contratto.
    
    Mi vidi vestita da troia ancora più laidamente di quanto non mi avessero vestita in quei giorni, mi vedevo battere i marciapiede, mi vedevo salire in una macchina e fare sesso a pagamento con degli sconosciuti o magari dietro un angolo buio di un vicolo di Parigi. Era degradante, umiliante, è vero, ma il mio corpo rispondeva in maniera differente a quanto ci si potesse aspettare e persino la mia voce seguì il richiamo del mio corpo.
    
    “Il mio padrone potrà fare di tutto – risposi senza pensare – potrà esibirmi e farmi prostituire come e dove lui lo vorrà, l’ho accettato perché anche questo è quello che voglio.”
    
    Jamaal rise, così quelli che gli erano più vicini, abbassai il capo in segno di remissione. Ci fu un attimo in cui cercai di non sentire nulla, di assentarmi almeno per qualche secondo, volevo ritrovare me stessa, ma era sempre il mio corpo che invece reclamava ciò che mi si chiedeva e si eccitava sempre di più mano a mano che venivo umiliata e alla vergogna prendeva il sopravvento un’eccitazione strana, particolare, un qualcosa che mi prendeva non solo il basso ventre, ma tutto il corpo e sentivo che la mia ...
    ... vecchia educazione svaniva senza possibilità di ritorno.
    
    Poi uno strattone, leggero ma deciso, mi misi a quattro zampe così come mi avevano messa uscendo dalla gabbia e appunto verso la gabbia mi stavano portando. Il pavimento appiccicoso, quella melma di sperma misto a urina e quei preservativi che schiacciandoli versavano sul pavimento il loro contenuto mi davano nausea, ma non potevo e forse non volevo protestare, loro godevano nel vedermi in quello stato e per questo godevo anche io.
    
    Camminavo a testa china guardando il pavimento, cercando di evitare i punti più luridi, poi, quando arrivammo alla gabbia alzai il capo e lo vidi. Vidi all’interno della gabbia un grosso cane nero, forse un meticcio che era steso nella gabbia con il muso appoggiato alle zampe anteriori e che, appena mi vide, si sollevò in piedi occupando gran parte della gabbia guaendo e scodinzolando.
    
    Ebbi una tale paura di quel bestione che scivolai e finii stesa a terra su tutto quel lerciume. Mi ritrovai così ancora più sporca e appiccicaticcia di quanto non lo fossi prima.
    
    “Hai paura di Dick? – mi disse Cosimo – ma non devi, è molto buono e affettuoso ed è anche un buon compagno.”
    
    “Ora alzati – continuò facendo seguire il comando da un leggero strattone – fatti guardare dagli acquirenti, anche se così sudicia, sei sempre una bella donna e chi ti acquisterà sarà molto soddisfatto.”
    
    Portandomi al guinzaglio tra gli spettatori, quasi come un perfetto battitore d’asta, invitava tutti ad ammirare ...
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