1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (15)


    Data: 27/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... Priva di dignità le sue mani corsero a cercare il suo sesso. Perdendo il punto di appoggio si trovò completamente distesa sul suolo viscido e lercio. Cosimo le appoggiò quasi con disprezzo un piede sul culo assecondando i movimenti delle mani di EV625. Il suo volto ora era proteso verso le scarpe di chi le stava davanti. “Guardati come ti sei ridotta –sibilò Cosimo – se ti vedessero i tuoi studenti”
    
    Sollevò il piede che le aveva schiacciato sul culo lasciando una netta impronta di fango sulla pelle di Mia. Per tutto il tempo lei non aveva smesso di toccarsi in quello scempio del suo corpo Non sembrava altro che una cagna in calore pronta ad ogni richiesta ance la più oscena. “lecca cagna lecca” e quella scarpa era davanti al suo viso “Ti ho detto di leccare le scarpe del signor Cosimo e poi di tutti e vedi di pulirle bene”.
    
    Era una schiava ormai pronta a qualunque richiesta le venisse imposta dal suo padrone, ma quello era troppo, almeno credetti.Sorrisi malevole si stamparono sui volti degli astanti. Cosimo le spinse il piede verso il volto di Mia che anziché retrarsi appoggiò di nuovo le labbra baciando la scarpa ed un istante dopo fece scivolare la sua lingua sul cuoio.
    
    La sua umiliazione sembrava essere pari all’eccitazione che continuava a darsi con le mani sdraiata a bocconi su quel suolo lurido. Alzò il volto e dalle labbra un filo di saliva si allungava alla scarpa che aveva davanti. Il supplizio continuò e si formò una fila per farle subire un’ennesima ...
    ... umiliazione.
    
    MIA
    
    Le umiliazioni non avevano fine e si susseguivano senza sosta. Ora avrei dovuto baciare e leccare le scarpe dei presenti o, almeno, di quelli che volevano provare l’esperienza di vedere una seria signora nel degrado più assoluto. Era un’umiliazione che non potevo immaginare in nessun modo e credo anche di non essere smentita se penso che pure buona parte di quelle persone avrebbero immaginato una cosa simile.
    
    Ma la mia situazione non mi permetteva di essere schizzinosa né tanto meno mi permetteva di poter rifiutare quell’altra mortificazione, così iniziai a baciare e a leccare la punta delle scarpe di quanti erano in fila per guardarmi in quell’ulteriore offesa.
    
    Chiudendo gli occhi e cercando di trattenere il disgusto che provavo leccavo quelle scarpe tra le risate e gli insulti dei presenti.
    
    All’improvviso una voce mi fece sussultare e mi fece fermare, Jamaal stava dicendo qualcosa in francese, una frase di cui capii subito il senso e ne ebbi paura.
    
    “Se la mia sarà l’offerta maggiore posso prostituirla a mio piacimento senza alcun ritegno nelle vie più malfamate della città?”
    
    Questo era il senso delle sue parole e in quelle mi fecero rabbrividire principalmente quelle che suonavano: “faire le trottoir” e “mettre a l’abattage”, cioè “fare il marciapiede” e “mettere al macello” intendendo forse qualcosa di molto più umiliante che battere il marciapiede, infatti aveva accennato alle strade più malfamate di Parigi.
    
    Gaston e Cosimo si ...
«12...567...11»