Giochi ad alta tensione
Data: 30/03/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Cuckold
Etero
Autore: dealuce, Fonte: RaccontiMilu
... mi avvolsero tutto il corpo a quel contatto. Ogni impulso elettrico che stimolava il sesso finiva al cervello ingigantito in un battito d’ali. Sarebbe bastato insistere un po’per raggiungere l’agognato parossismo. Tuttavia, smisi. Fissai il dildo alla panchina e mi misi a cavalcioni sopra di esso, guidando la sua punta sulle mie piccole labbra. A poco a poco lo feci sparire dalla punta dentro le mie profondità. Avevo imparato ad amare quella sensazione di pienezza, quel darmi ripetute spinte circolari e ondulatorie che mi elargivano un batticuore e un diletto pazzeschi. Cominciai ad ansimare soffocando le grida di piacere. Mentre mi sollazzavo in quella guisa mi venne la folle idea di togliermi tutto. “Tu sei matta Virginia! Vuoi essere arrestata o farci passare dei guai?” “No, non devi pensarci, fallo e basta. Non ami sentirti immensamente oscena? Ora ne hai l’occasione. Si vive una volta sola”. C’erano queste due vocine che si alternavano nella mia testa mentre godevo stuzzicandomi i capezzoli. Così, ad un certo punto, inaspettatamente persino a me stessa, proprio dopo aver baciato Evelyn che mi porgeva le sue labbra rosee, rapidamente mi alzai gettando la camicetta a terra e lo stesso feci col gonnellino. Mi rimisi seduta, stavolta non sul dildo, ma toccandomi soltanto con le mie dita. Sentivo già la passerina contrarsi, perciò insistetti concentrando spinte e fregamenti sulla punta del clitoride. Prima con grazia poi più convulsamente. Tempestavo rabbiosamente il mio ...
... pube divaricando le gambe più che potevo. Era meraviglioso! Mai sazia, intrufolavo dentro le falangi arrivando quasi a sfiorare l’utero. Cercai poi di stimolare il famoso punto G che dovrebbe trovarsi sulla parete anteriore della vagina. Lo ammetto. Tenevo gli occhi chiusi per la vergogna e perché volevo sentire tutto dentro di me più intimamente, più intensamente. Soffocai i gemiti. “Cosa fai?” ti può vedere chiunque. “Copriti” “Coprila. Dai andiamo a casa, Virgy” sentivo confusamente che si alternavano Evelyn e Alessandro. “No, voglio godere. Mi avete fatto diventare così infoiata e ora non voglio più smettere” deliravo. Mi rimisi sul dildo, ancora incollato alla panca e tutto lubrificato dai miei umori. In su e in giù. In su e in giù. Cercando avidamente il culmine del piacere contorcendomi ritmicamente. Ero quale una bimba viziosa che al luna park non vuole più scendere dalla giostra. “Copritemi mettendovi ai lati, sto per venire. Ormai non posso più fermarmi” gridai. Sentivo ormai gli spasmi orgasmici erompere dalle mie viscere. Pochi colpi ancora a venni senza neanche più sfiorarmi la clitoride! Cercai di non urlare ma effusi l’orgasmo con un forte gemito, mentre contrazioni vorticose si spandevano da chissà quale profondità a me stessa ignota. Avevo offerto uno spettacolo osceno. Come mi raccontarono, durante l’orgasmo, la mia patata si dilatò e richiuse attorno al fallo artificiale. “Magnifico, è stato sublime” sorrisi ancora attonita per il vigore dell’orgasmo che ...