Giochi ad alta tensione
Data: 30/03/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Cuckold
Etero
Autore: dealuce, Fonte: RaccontiMilu
... fessura, le labbra della bocca contornate del mio nettare vaginale.
Altre volte, trovandomi a scuola, specie durante questa bella stagione che acuisce i sensi, mi coglieva imperiosa l’esigenza di godere. Magari avevo appena osservato una tale bella compagna togliersi il reggiseno. Oppure avevo fantasticato di abbandonarmi ad un 69 con la talaltra. Allora non potevo far altro che recarmi in bagno dove, soffocando ogni rumore di respiro come solo io riuscivo, mi toccavo vorticosamente e, in punta di piedi, venivo squassata da orgasmi potenti che mi lasciavano sorridente, rilassata e un po’turbata dai mai sopiti sensi di colpa.
Negli anni successivi i porno mi vennero a noia, tanto fervida era la mia immaginazione. Iniziai quindi a toccarmi ovunque, dal bagno della scuola, ad una panchina all’aperto in qualche luogo nascosto alla vista, o anche negli spogliatoi della piscina. Ma il mio luogo preferito era la casa, lontano da occhi indiscreti, eppure lasciando magari qualche fessura nella tapparella così da eccitarmi di più al pensiero che magari qualche vicino avrebbe potuto intuire qualcosa. Quando ero da sola ne facevo di ogni. Mi piaceva provarmi vestiti sexy per poi spogliarmi lentamente, mentre mi eccitavo sempre di più. La semplice visione del mio corpo allo specchio mi faceva traboccare di lascivia e bagnare abbondantemente là sotto. Mi dovevo lavare le mutandine da sola perché l’odore della mia eccitazione talvolta era abbastanza intensa e non volevo che mia madre ...
... sentisse quel profumo di femmina in calore. Indugiavo su ogni particolare, ciascun gesto non casuale. Presi persino a fotografarmi per fissare su schermo digitale quegli attimi tra follia e bellezza. Alla fine si è giovani una volta sola e ognuno ha i propri vizi: il mio era inconfessabile, ma non facevo del male a nessuno. Anzi.
Non era raro che mi perdessi per ore in quei trattamenti di puro piacere, facendomi venire varie volte di seguito. Non riuscivo più ad addormentarmi la sera senza essermi toccata almeno un paio di volte. In tutto ciò ero sempre più desiderata, ma, pur diventando una sorta di celebrità al liceo, mentre qualche anno prima neppure mi guardavano, la compagnia sessuale di me stessa mi bastava e avanzava. Tuttavia a diciassette anni mi presi una cotta improvvisa per una collega di classe, anch’essa sbocciata durante quegli anni adolescenziali. Si chiamava Monica ed era davvero stupenda. Mi completava: se io avevo capelli lunghi quasi al fondoschiena di colore castano scuro, lei li aveva castano chiari alle spalle. Se io portavo una terza abbondante, lei portava una seconda, ma era ben proporzionata con un fisico asciutto ma mediterraneo, un po’più esile del mio, ma a suo modo estremamente seducente. Entrambe, ci dicevano, avevamo occhi divini, uno sguardo sensuale, una bocca da morirci sopra ed entrambe molto, troppo, desiderate da tutti i maschi della classe. Lei, anche se non si sarebbe detto, era molto più disinibita di me. Mentre io ero ancora ...