Giochi ad alta tensione
Data: 30/03/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Cuckold
Etero
Autore: dealuce, Fonte: RaccontiMilu
... mi aveva scossa da capo e piedi. Ironicamente, mi coprii subito l’intimità per la vergogna. “Ti prego Virgy, rivestiti”. Ritornai sulla terra e mi resi conto di quanto fossi stata indecente. “Sei davvero scostumata” mi confermarono mentre mi rivestivo velocemente, mettendo via il dildo irrorato del mio nettare senza neanche aver potuto pulirlo con la mia bocca. La cosina ancora pulsava. Ero esplosa sperimentando un piacere sinora sconosciuto. “Bene andiamo, perché mi guadate così?” chiesi con finta ingenuità. Squadrai entrambi: fui certa che volevano spingersi ancora oltre. Rabbrividii all’aria fresca della sera. Pensate davvero fosse finita così la serata? Beh dovrete ricredervi. Appena giunti a casa, Alessandro si spogliò e iniziò a trastullarsi alla luce soffusa e sensuale delle abat-jours. “Non ne puoi più eh?” lo provocai “Colpa tua che ti sei impalata come una pazza sulla panchina. Ho una voglia sfrenata”. Scostandomi i lunghi capelli che mi ricadevano sulle spalle, mi misi audacemente sotto di lui leccandogli i testicoli gonfi e suggendogli la linfa che stillava irrorando il glande gonfio e voglioso. Anche Evelyn si era languidamente distesa sul letto, sfiorandosi con noncuranza la vulva, aprendosela come una svergognata, raccogliendosi i rivoli di piacere che colavano da essa e leccandosi le labbra. “Mi eccita esporla così all’aria. Che ne dite?”. Si era abbassata pure spalline così da stimolare i turgidi capezzoli. Sospirava così dolcemente. Le sue labbra soffici e ...
... vermiglie quali fragole di bosco già si contraevano per il piacere che la iniziava a pervadere. “mmmm mi sa che sta venendo ancora voglia anche a me. Vorrei usare il mio bel vibratore, quello grosso” proseguii decidendo di sorprenderli. “Non si è detto che dobbiamo esagerare stasera, no?” I capezzoli, quasi automaticamente, mi si inturgidirono. Erano sempre stati recettivi. Il ben noto formicolio all’inguine non era stato spento dai troppi piaceri sinora sperimentati. Ogni fremito si dipartiva dal cuore della femminilità per colpirmi il cervello e rituffarsi là dove volevo il piacere giungesse.
Così andai a recuperare quell’oggetto di piacere, ma prima mi aprii la camicetta strusciando ovunque con lentezza studiata. Mi sollevavo il gonnellino per mostrare ai due, intenti nei rispettivi atti masturbatori le mie natiche sode che tanto avevano ammirato. Poco dopo, appoggiai la passerina sul bracciolo della sedia da ufficio per riempirmi nuovamente di voluttà. Lasciai una striscia lucida a marcare oscenamente il territorio. Poi, divaricai i miei petali esponendo la mia femminilità per esplorarla lentamente con la punta dei polpastrelli. Non mi limitai. Sollevandomi e ancheggiando, mi recai dinanzi allo specchio baciando la mia immagine riflessa come del resto avevo fatto quando ero stata sbattuta contro di esso dal fallo artificiale di Evelyn. Mi distesi sul divano in pelle rotolandomi svogliata come una studentessa viziosa. Carezzai l’interno coscia, producendomi brividi ...