1. Il drizzacazzi - 2


    Data: 28/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... Del resto, non potevo mica dirgli chi ero o quello che provavo in quel momento e cioè che avevo una gran voglia di frugargli nelle mutande! Ci incrociammo un paio di volte con lo sguardo e gli sorrisi imbarazzato.
    
    “E così hai visto i miei film?”, fece lui alla fine.
    
    “Sì, un paio… e anche se il porno è considerato un prodotto di serie C, li ho trovati di buon livello, sia come trama, che come recitazione…”
    
    Ma che razza di stronzate andavo dicendo? Lui, però, sembrò apprezzare il mio giudizio. Stava per ribattere qualcosa, quando la porta tornò ad aprirsi e fece il suo ingresso Jeff, magnifico come sempre avvolto nel suo candido accappatoio.
    
    “Ehi, ciao!”, esclamò, alla vista dell’amico.
    
    “Ciao, Jeff. - lo salutò l’altro senza alzarsi – Come sono andate le riprese?”
    
    “Bene. Vedo che hai già conosciuto il mio nuovo drizzacazzi.”
    
    “Lui?”, si stupì Saul, strabuzzandogli occhi.
    
    “Sì, ed è molto bravo, anche. Dovresti provarlo. Che ne dici?” continuò rivolto a me.
    
    Io feci spallucce.
    
    “Se vuole…”
    
    “Provalo Saul, io intanto faccio una doccia.”, e si chiuse nel bagnetto.
    
    Io fissai Saul, aspettando una sua decisione.
    
    “Non me lo sono mai fatto succhiare da un uomo…”, disse lui imbarazzato.
    
    “Ok, come vuoi.”, feci io con finta indifferenza.
    
    Ma ormai il tarlo era innestato e stava facendo il suo lavoro.
    
    “Al diavolo, - sbottò ad un tratto, prendendo a sbottonarsi i jeans – vediamo se sai succhiarmelo meglio della mia donna.”
    
    Qualcuno una volta ha ...
    ... detto che la più scarta delle checche sa succhiare l’uccello meglio della più esperta bocchinara: non so se è vero, so però che io me la cavo abbastanza bene e non vedevo l’ora di cimentarmi sul cazzo di Saul, non certo per competere con la sua donna, di cui non me ne fregava niente, quanto per godermi il nerchione poderoso che gli covava nelle mutande.
    
    Appena accennò a sbottonarsi i jeans, io mi alzai e mi inginocchiai davanti a lui:
    
    “Lascia, faccio io.”, gli dissi e, allontanate le sue mani, tirai giù la zip, scostando le falde della patta.
    
    Indossava un sospensorio di maglina grigio perla. Mi chinai a premere le labbra sul morbido contenuto, aspirandone a fondo l’odore dolciastro di sesso e sudore.
    
    Poi afferrai i jeans per la cintura e lo aiutai a sfilarseli fino alle caviglie. Rimasi a fissare il pacco voluminoso, mentre allungavo le mani a carezzarlo e impastarlo
    
    con delicato fervore. Il suo cazzo reagì prontamente, da bravo professionista, fino a forzare la cintura del sospensorio e sgusciar fuori con il glande completamente snudato: il prepuzio era stato trattenuto indietro dalla resistenza dell’elastico.
    
    Mi chinai a slinguarlo, picchiettando i filetto teso con la punta della lingua: il fremito di Saul mi confermò che stavo andando per il verso giusto. La cappella era già bagnaticcia: buon segno; così ci diedi un altro paio di slinguate; poi gli sfilai del tutto i pantaloni, ovviamente dopo avergli tolto sneakers e calzini, che mi premurai di annusare, ...
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