1. Il drizzacazzi - 2


    Data: 28/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... mi acconciai a servirlo secondo i suoi bisogni (e i miei desideri).
    
    Ripresi a leccargli golosamente i coglioni, pur senza risparmiarmi ogni tanto di allungare la lingua sull’asta che, pur rinvigorendosi, stentava a tornare all’usato turgore. Quando me ne accorsi, capii che aveva bisogno di qualcosa in più: dovevo passare al trattamento C. Così, lo afferrai fulmineamente alle caviglie, gli sollevai le gambe, rovesciandogliele contro il petto, e prima ancora che avesse tempo di dire alcunché, gli avevo già conficcato la lingua tutta intera nel buco del culo.
    
    “Ehi, ma che cazzo fai?…”, protestò.
    
    Ma io non gli diedi retta, intensificando invece le mie operazioni dentro fuori il sensibile buchetto, il quale, a onor del vero, accettò con vera compiacenza il fervido omaggio e prese a pulsare incontrollabilmente ad ogni mio colpetto di lingua.
    
    “Cazzo… cazzo… cazzo… - prese a guaire Jeff, ad un certo punto allargandosi lui stesso le chiappe – E questa da dove l’hai tirata fuori?...”
    
    Non gli risposi, ovviamente, impegnato com’ero a divorargli quel buchetto infernale, che tanto mi aveva incantato fin dal primo momento che glielo avevo intravisto. Ad un certo punto, mi accorsi che si stava masturbando, il che mi gratificò, anche se mi rammaricava che il frutto del mio lavoro andasse perso con una figa qualsiasi. E quasi a coronare la beffa, in quel preciso istante, si sentì bussare alla porta e una voce insolente dall’esterno:
    
    “Jeff, si comincia.”, urlò.
    
    Jeff saltò ...
    ... in piedi, scavalcandomi, e corse alla porta con l’uccello stretto in pugno e l’accappatoio svolazzante.
    
    “Tu non muoverti!”, mi ordinò, e uscì, lasciandomi nuovamente da solo.
    
    Passò qualche ora e stavo cominciando ad appisolarmi, quando sentii aprirsi la porta. Mi alzai, pensando che fosse lui, ma fu un altro ad entrare, un tipo sui quaranta, alto e ben piazzato; la camicia aperta sul petto nudo e i jeans aderenti, ben ripieni in ante e retro parte mi misero subito in fibrillazione.
    
    “Se cerca Jeff, - dissi – credo che stia girando.”
    
    “Ah, davvero? E tu chi saresti?”
    
    “Un amico…”, risposi, restando sulle generali.
    
    “Sei nel giro anche tu?”
    
    “Intendi nel porno? No, mi occupo di altro. Ma lei… - aggiunsi in fretta, prima che gli venisse in mente di approfondire – Mi sembra di averla già vista.”
    
    “Lo spero proprio! – scoppiò a ridere – Sono Saul Francis.”
    
    “L’attore? – esclamai – Ho visto alcuni suoi film… notevoli, devo dire.”
    
    “Grazie.”
    
    Si guardò intorno.
    
    “Mi chiamo Federico.”. dissi d’impulso, temendo che decidesse di andarsene, e gli tesi la mano.
    
    Saul la strinse.
    
    “Piacere di conoscerti.”, fece e si accomodò sulla poltroncina, dandosi una sprimacciata al pacco voluminoso.
    
    Sapevo dai film che aveva una dotazione di tutto rispetto: si era accorto che gliel’avevo guardata con insistenza o era un suo modo di fare? Mi sedetti su uno sgabello, cercando disperatamente qualcosa da dire, ma qualsiasi cosa mi passasse per la mente mi sembrava banale. ...
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