1. Il drizzacazzi - 2


    Data: 28/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    La mattina dopo raggiunsi lo studio all’indirizzo che il signor Andrea mi aveva dato e mi trovai davanti un capannone industriale alla periferia della città, un anonimo capannone, di cui feci fatica perfino a trovare l’ingresso. All’interno delle pareti divisorie, alte un paio di metri, creavano vari spazi per le diverse esigenze di un teatro di posa. E poi luci, riflettori, apparecchiature dappertutto, qualche tecnico al lavoro, e un certo numero di giovani e donne seminudi che chiacchieravano e si stuzzicavano all’angolo bar, in attesa che iniziassero le riprese.
    
    Fermai un ragazzo in accappatoio e gli chiesi dove potessi trovare Jeff Mariner.
    
    “Laggiù, il terzo camerino. C’è il nome sulla porta.”, mi rispose, indicandomi delle roulotte, allineate dall’altra parte del capannone.
    
    “Grazie”, feci, dandogli una buona occhiata inquisitoria, in risposta alla quale mi fece l’occhiolino e si allontanò.
    
    Raggiunsi le roulotte e bussai alla terza porta, su cui era in bella mostra la targhetta : MISTER JEFF. Sentii dei rumori all’interno, poi la porta si aprì e io ebbi un mezzo collasso: Jeff, a torso nudo, scalzo, con addosso solo i pantaloni di una tuta sformata e una tazza nella mano, era lì ad accogliermi in tutta la sua inquietante bellezza.
    
    “Meno male che sei arrivato.”, mi disse, tirandosi indietro per farmi entrare.
    
    Doveva essersi fatta la doccia da poco, perché aveva i capelli umidi e nel piccolo locale aleggiava ancora un tenue sentore di bagnoschiuma, misto ...
    ... all’aroma del caffè appena fatto.
    
    “Ascolta, ragazzo…”, cominciò.
    
    “Mi chiamo Federico.”, lo interruppi seccato, tendendogli la mano.
    
    “Ah, certo… scusa…”, fece lui, imbarazzato dalla mia reazione, e si passò la tazza del caffè nella sinistra, per potermela stringere.
    
    “Piacere di conoscerti. – dissi con un sorriso – Immagino che hai bisogno del mio aiuto.”
    
    “Devo girare delle scene di penetrazione stamattina… e l’attrice non mi erotizza più di tanto… In questi giorni, poi, sono leggermente stanco… Credo d’aver lavorato troppo, se riesci a capirmi.”
    
    “Ti capisco benissimo. In pratica, ti serve un po’ di carica.”
    
    “Già… ma proprio speciale…”
    
    “Come l’altra settimana in studio?”, chiesi, fissandolo intenzionalmente in mezzo alle gambe.
    
    “Proprio… Sarai retribuito, ovvio.”, aggiunse d’un fiato.
    
    “Non preoccuparti. Sono un tuo ammiratore: per me è un piacere darti una mano.”
    
    Bussarono alla porta.
    
    “Jeff, si comincia.”, disse qualcuno da fuori.
    
    “Arrivo, cinque minuti.”, gridò lui e si tirò giù i pantaloni della tuta, sfilandoseli in fretta.
    
    Non portava niente,sotto. Rimasi un momento ad ammirare la sua meravigliosa nudità, poi gli caddi in ginocchio davanti e cominciai ad adorare le sue palle. Le annusai tutt’attorno: sapevano di pulito, di bagnoschiuma e di sudore fresco: un aroma che ha il potere di farmi perdere la testa. Poi cominciai a sfiorarle con le labbra, quasi una carezza, e infine tirai fuori la lingua e presi a leccargliele con tutta la ...
«1234...»