La vendetta di un impiegato, da vittima a carnefice – Capitolo 10
Data: 27/03/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti
... Hai bisogno di una bella lavata!”
Simone consegnò una saponetta a Monica, prese la pompa da giardino e diresse il getto sul corpo della donna.
“Forza sfrega bene con il sapone, dappertutto!!! Avanti masturbati con il sapone…fica e culo…voglio vedere le tue dita che allargano per bene quei buchi da troia”
Monica, completamente insaponata, faceva scivolare le dita insaponate ben dentro i suoi orifizi.
“Che ne dici se facciamo una foto con le mani dentro fica e culo e le inviamo ad Ilenia?”
“Ti prego, no! Ilenia è stata coinvolta anche troppo…non era nei patti che avevamo stabilito…ti prego lasciala fuori!!!”
Simone fece una grassa risata, quindi diede alla Valli un accappatoio per asciugarsi e rientrò dentro aspettandola seduto su una poltrona.
“In ginocchio troia! Levami scarpe e calze!”
Simone stava seduto sulla poltrona, sbracato con le gambe divaricate e ancora vestito di pantaloni e t-shirt. La temperatura all’interno della sala era gradevole, tuttavia Monica era ancora abbondantemente accaldata dallo sforzo fatto nell’ora precedente e infatti, continuava a colare dal sudore. Le gocce di sudore cadevano continuamente per terra e sui piedi di Simone, che prontamente sfregava la pianta del piede sul pavimento bagnato e la porgeva a Monica per farsela leccare:
“Forza, ripulisci cagna!”
Monica leccava il piede di Simone in lungo e in largo, socchiudendo gli occhi come per nascondere a sé stessa quanto fosse caduta in basso, sottomessa come la più ...
... ubbidiente delle schiave. Finito di leccare un piede Simone le porgeva l’altro, mentre con quello ben inumidito di saliva andava a stuzzicare il sesso di Monica rendendolo via via più scivoloso e alimentando l’eccitazione della donna che diventava sempre più disponibile alla penetrazione. La donna si lasciava così andare manifestando gemiti di piacere, perché Simone aveva smesso di strofinare il piede e aveva cominciato una lenta penetrazione. La punta del piede aveva fatto il suo ingresso all’interno della passera della schiava, l’alluce era completamente dentro e continuava a spingersi sempre più in profondità. Successivamente, mentre la fica di Monica si gonfiava di piacere, Simone si slacciava i pantaloni, toglieva l’altro piede dalla bocca di Monica e le ordinava di prendere il suo uccello in bocca:
“Succhia il cazzo troia! Vedi di fare un buon lavoro, ingoialo completamente e quando si trova ben dentro la gola leccami le palle…guai a te se lo fai uscire dalla bocca!”
L’impegno di Monica era superlativo, riusciva a fare esattamente quello che Simone le aveva ordinato, senza batter ciglio, inondando di saliva le palle dell’uomo e coprendosi il viso di lacrime.
“UHH che zoccola!!! Sei fenomenale…sarà un peccato rinunciare a tale troiaggine…”
Nell’udire tali parole, gli occhi arrossati di Monica si illuminarono…RINUNCIARE??? Che cosa intendeva?
Per un attimo rallentò il suo osceno lavoro sul membro di Simone che prontamente le afferrò la testa con entrambe le ...