1. La vendetta di un impiegato, da vittima a carnefice – Capitolo 10


    Data: 27/03/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti

    ... Valli incassò il comando di Simone con un flebile “va bene” e, sfinita dalla settimana appena trascorsa, andò a riposare ben cosciente che sarebbe stato un altro sabato di fuoco.
    
    Alle 10.00 in punto Simone arrivò con il suo pick-up e caricò Monica nel cassone posteriore esterno: il corpo della donna con indosso quei due indumenti era mozzafiato; i leggings mettevano in evidenza tutte le sue curve, dalle cosce ben tornite ai fianchi provocanti, fino al sedere pieno e rotondo; sul davanti il tessuto si incuneava nel sesso sagomandolo e mettendolo praticamente in rilievo. L’assenza di biancheria intima metteva ancor più in mostra il suo corpo, dandole un aspetto estremamente procace, attraente e altrettanto osceno come fosse stata nuda.
    
    Simone la lasciò sulla strada statale a circa 12km di distanza dalla sua villetta al mare.
    
    “Scendi troia! Da qui te la fai di corsa fino a raggiungere la meta che conosci bene, la borsetta la prendo io, tu pensa a correre e cerca di arrivare entro un’ora: se tardi mi fotto Ilenia in compagnia di Esteban!”
    
    “Ti prego! Non sono sicura di riuscire a farcela in un’ora …sono stanchissima da tutta la settimana passata a farmi torturare!”
    
    “Vedrai che ce la farai…e poi se ti può consolare hai finito di andare da Cesare ed Ester, per te ho altri programmi…!”
    
    Simone risalì sul mezzo e ripartì, mentre Monica doveva ancora metabolizzare la buona notizia che la svincolava dai due coniugi degeneri. Era chiaro che non poteva perdere tempo e ...
    ... che doveva immediatamente mettersi in movimento, così iniziò a correre nel bordo strada. Di tanto in tanto qualche maschietto le suonava il clacson eccitato dal bel culo messo in risalto dai leggings e talvolta qualcuno si fermava apostrofandola con termini volgari.
    
    Dopo quasi un’ora di corsa Monica giunse finalmente di fronte al cancello d’ingresso della villetta di Simone, stanchissima, ansimante e completamente sudata, con i tessuti che ormai erano zuppi e al limite della trasparenza. Simone rispose al citofono:
    
    “Brava cagna! Hai rispettato i tempi, ora spogliati non vorrai portare i tuoi stracci sudici dentro la mia splendida abitazione?”
    
    Monica, ancora affannata e stremata dalla strada percorsa, si sentì nuovamente riempire di vergogna, vergogna di cui aveva già fatto il pieno durante il tragitto.
    
    “Oddio!! No …così sarò completamente nuda…non ho neanche la biancheria intima…ti prego!”
    
    “Ti levi gli stracci che hai indosso o devo chiamare Ilenia?”
    
    Monica, rassegnata all’idea di non avere scelta, si levò top e leggings, rimanendo completamente nuda sul marciapiede antistante il cancello, e dovette attendere svariati minuti prima che Simone aprisse il cancello. L’imbarazzo era notevole soprattutto quando in quel lasso di tempo transitarono due auto, una delle quali frenò bruscamente per poter ammirare la sua nudità e farle una foto. Aperto il cancello la Valli corse lungo il vialetto continuando a coprirsi il volto e mettendosi al sicuro.
    
    “Vai in giardino! ...
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