1. La fonte del desiderio


    Data: 26/03/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... lingue, leccargli le orecchie e con le mani digradare lentamente sul torace. Ho voglia di mordicchiare i suoi capezzoli e poi di lenirli con la dolcezza della lingua e lo faccio, continuando a vivere con lui la naturalezza dell’espressione dei sensi. E’ come quando si legge nel ‘codice braille’: il mio tatto &egrave amplificato nel percorrere quel corpo, registro i contorni, gli avvallamenti, i panorami infiniti del suo sesso pulsante che vive progressivamente l’eccitazione. Quello &egrave il momento in cui lo guido dentro di me e ritmicamente salgo e scendo sul suo cazzo in erezione, lo sento tutto dentro e anche i suoi testicoli sembrano volersi introdurre nel mio corpo. Il desiderio però &egrave quello d’assaporare il suo cazzo, quindi mi muovo e mi chino per leccarlo lentamente dalla base, succhiando i testicoli e risalendo piano piano fino al glande, giacché ho voglia che mi penetri fino in gola. Nel farlo sento attraverso le mani e la lingua il percorso delle vene, il contorno del glande che succhio smaniosamente, percepisco l’energia che sta crescendo e che sta per sprigionarsi e che attiva nella mia mente un circuito virtuoso di libidine.
    
    ‘Vienimi in bocca’ – gli ribadisco io conducendolo al piacere, perché mi lascio riempire la bocca e i capelli con il suo denso sperma assaporando il suo personale gusto.
    
    Rimango per un po’ abbandonata con la testa sulla sua pancia, osservando i riflessi del suo liquido così sconosciuto, eppure così mio. Lui m’accarezza i ...
    ... capelli, mi piace vivere l’abbandono e la distensione che segue all’estasi dei sensi, perché &egrave un momento in cui tutto si ferma e il tempo siamo noi. Penso che la parabola del piacere sia conclusa però lui mi dice:
    
    ‘Ancora di più?’. La mia risposta non può che essere affermativa. E lui:
    
    ‘Io ho un’affezionata collega che risiede in questo fabbricato, so per certo che te la leccherebbe molto volentieri’.
    
    Io sono un po’ stupita da quell’espressione così diretta, che contrasta stonando leggermente con l’atmosfera che si era creata fino a quel momento, ma ormai i sensi avevano preso il sopravvento e immediatamente gli rispondo:
    
    ‘Sì, perché no, prendetemi’.
    
    Lui s’allontana per un attimo, lo sento parlottare sottovoce e percepisco solamente alla fine un perentorio vieni subito. In seguito ritorna da me, mi fa alzare dal materassino sul pavimento, mi conduce sul letto precisandomi:
    
    ‘Sta’ qui, guarda e non muoverti, aspettaci’.
    
    Trascorrono pochi istanti, dopo sento tre colpi alla porta, quasi come un segnale concordato. Lui che &egrave rimasto frattanto nudo va ad aprire e la fa entrare: entra una giovane donna di circa trent’anni con la statura simile alla mia, i capelli biondi sulle spalle, mentre nella penombra osservo uno sguardo svogliato. Ha una gonna corta, una camicetta e un foulard al collo e subito appena entrata vedo che senza parlare incominciano ad accarezzarsi e a palparsi, tra di loro scorrono sguardi d’intesa, segno evidente d’una grande e ...
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