1. Sesso in ufficio - secondo capitolo


    Data: 24/03/2019, Categorie: Etero Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69

    ... mi fai male!”
    
    Lui la schiaffeggiò sulle natiche e poi le pizzicò i capezzoli.
    
    “Sì... sì... ansimò lei... Guardo...”
    
    “Adesso dimmi, come faceva l'amore con te?”
    
    D'improvviso, la donna smise di sentire male, Altre sensazioni la invasero. La sua clitoride venne attraversata come da una piacevole scossa elettrica, Si senti terribilmente eccitata nel dover parlare del suo ex marito e anche al pensiero che sua figlia aveva, certamente, succhiato quell'uccello che la stava ora inculando.
    
    “Mio marito... amava leccarmi la passera e anche che io lo leccassi... anche il buco del culo! Gli piaceva da morire... OHHH, Leader! Sto per godere... Sto per godere... Mettimelo dentro ancora di più... Spaccami il sedere!”
    
    Leader la guardò godere sul suo cazzo, fiero della sua virilità, mentre anche lui si svuotava nel sedere della donna con spessi getti cremosi.
    
    “Ti ho riempito il culo puttana, spero che tu sia contenta.”
    
    “Ooohhh Oohsiiì..Sì.. Riempimi del tuo sperma!”
    
    rispose Marta girandosi viziosamente a guardare quella grossa verga che, piantata in mezzo alle sue natiche, scivolava nel suo culo schizzandole dentro bordate di sperma.
    
    Pizzicandosi da sola la punta dei capezzoli urlò quasi fuori di sé:
    
    “Ancora... Ancora... Più forte...” Era la prima volta in vita sua che si faceva inculare e dal più grosso cazzo che avesse mai visto. Era pronta a tutto pur di non perdere questo formidabile stallone. Quasi nello stesso momento, Marina, sua figlia, si stava ...
    ... facendo inculare, lei pure per la prima volta, dal notaio Claudio Baroni, Anche Marina era pronta a tutto pur di non perdere il suo lavoro. La simmetria era perfetta.
    
    Roberta Pardi, nata Crocetti, era la zia di Gerardo, il giovane ereditiero preda delle voglie di Luisa Baroni. Vedova da oltre quindici anni, Roberta gestiva, con fierezza, la pasticceria che il suo defunto marito le aveva lasciato in eredità e che era frequentata abitualmente dalle giovani studentesse dell'università e del liceo della cittadina.
    
    In quel momento, la donna, che aveva appena festeggiato i suoi quarantacinque anni, aveva qualche problema. Suo nipote, rimasto orfano da poco, aveva deciso di vendere la casa di famiglia e sarebbe venuto ad abitare da lei per qualche tempo, in attesa di stabilirsi nella capitale dove aveva trovato un buon impiego. Roberta non aveva pianto troppo per la recente morte della sorella. In realtà non l'aveva mai amata: quando erano adolescenti, la madre di Jerome era quella che usciva sempre con i ragazzi più belli e che non aveva mai esitato a rubarle i corteggiatori per
    
    puro capriccio.
    
    Quel giorno, Roberta chiuse il negozio in anticipo. Aveva un gran fretta di rientrare a casa dove qualcuno o meglio qualcuna la stava aspettando. Dopo la morte del marito, aveva lasciato che la sua vera natura prendesse il sopravvento quanto alle scelte sessuali e adesso era con le persone del suo stesso sesso che amava andare a letto. La pasticceria l'aiutava a fare nuove conquiste, ...
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