1. La leggenda della ragazza lupo - parte 2


    Data: 22/03/2019, Categorie: Etero Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    ... passata insieme a lei.
    
    Totalmente inetto. Nell'alpinismo come con le persone dell'altro sesso, come in ogni cosa della sua esistenza.
    
    E allora perché continuarla?
    
    Pensieri stupidi. Il troppo vin brulé intorpidiva i processi mentali, anche se gli regalava ancora quella sensazione di calore interno.
    
    Cercò il pacchetto di sigarette inoltrandosi nel bosco.
    
    Doveva essere lì, aveva visto benissimo dove era caduto.
    
    Eppure nel gioco delle ombre dei rami frondosi degli abeti e di quelli scheletrici dei larici, ogni buco che sembrava di riconoscere era in realtà una falsa immagine.
    
    Si inoltrò ulteriormente nel folto della foresta.
    
    “Ma guarda che bischero! Neanche la spazzatura che butto riesco a ritrovare!”
    
    Si fermò ancora, scosso da un turbamento. Gli scarponi presi a nolo lo proteggevano dal freddo, ma la temperatura gelida iniziava a raffreddargli il collo dall'allacciatura aperta della spessa giacca a vento.
    
    “Certo che questo posto è carico di magia.” Constatò parlando da solo a voce alta.
    
    Il suono della propria voce gli dava conforto.
    
    Dimenticò la ricerca del pacchetto di sigarette e si spinse verso una radura che intravedeva, candida e verginale, attraverso i rami delle conifere.
    
    Le pareti in lontananza osservavano severe, erette come baluardi a proteggere la fragile umanità rannicchiata nel fondovalle.
    
    Si fermò per ascoltare il silenzio.
    
    Forse gli parve di udire l'ululato lontano di un lupo.
    
    Ma si convinse che fosse solo ...
    ... suggestione evocata dai racconti nel rifugio.
    
    Non aveva paura, comunque. I lupi, che erano stati reintrodotti in quella regione montuosa, non attaccavano l'uomo. O così almeno aveva detto il gestore del rifugio.
    
    Il rifugio.
    
    Aveva abbandonato il rifugio.
    
    Si sentì come il protagonista di “Apocalypse now” dopo aver abbandonato il motoscafo risalendo il fiume Nung in Cambogia. “Mai abbandonare la nave. E Kurtz l'aveva fatto”.
    
    Lui, così diverso da quel personaggio.
    
    Gli avevano detto che più sopra si trovava un altro rifugio. Dalla radura gli parve anzi di scorgerlo, al di sopra del limitare di un bosco vicino.
    
    Avrebbe raggiunto quella costruzione e da lì sarebbe tornato all'albergo con un taxi, abbandonando solo temporaneamente la sua compagnia e, definitamente, quegli assurdi pensieri autolesionisti.
    
    Una telefonata sarebbe bastata per scusarsi.
    
    La distanza non era eccessiva, ma la sua incapacità a muoversi in quell'ambiente ostile gli resero la salita molto più impegnativa di quanto si aspettasse e dopo un'ora di progressione si sentiva completamente spossato.
    
    Spostatosi in un avvallamento non riusciva neanche a vedere più la sua meta, ma, ne era sicuro, in qualche modo sarebbe arrivato su una strada e da lì al rifugio. Solo che questa strada non arrivava mai.
    
    Tagliò su dritto per il bosco con il risultato di ritrovarsi presto perso e sfinito.
    
    Il freddo cominciava a imporsi sul calore che gli veniva dal movimento.
    
    “Ho fatto una cazzata” si rimproverò, ...
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