1. La leggenda della ragazza lupo - parte 2


    Data: 22/03/2019, Categorie: Etero Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    ... sdraiata tra i pini e la paglia del sottobosco, continuando a scoparla con lenti movimenti accompagnati ognuno da un fiotto di seme e da un ringhio di piacere. Le sue gambe chiusero quelle dell'asiatica, avvolgendole in una stretta calda e protettiva mentre i lombi si appoggiavano sui suoi morbidi glutei.
    
    E ora fu lei a sentirsi soffocare in un piacere incontenibile. La sensazione di allagamento e il caldo fluire del seme maschile nella profondità dei suo ventre, la guidarono in un orgasmo prolungato e liberatorio. Una pausa nel suo respiro e una prolungata contrazione di tutti i suoi muscoli si aprirono in un forte urlo che esplose in secche e ritmiche contrazioni del suo ventre incontro alla verga che ancora stringeva prepotentemente tra i propri muscoli pelvici.
    
    Ne seguì una serie di urla, quasi uno scoppio di isteria rabbiosa, a coronamento di un accoppiamento che aspettava da tempo incommensurabile.
    
    Le urla della donna echeggiarono tra le vallate, tra le fronde dei pini cembri e degli abeti, tra le pareti e le distese di neve che sembravano ancora palpitare dei mille riflessi della luce lunare, riproponendo a terra i disegni arabescati delle costellazioni del cielo.
    
    Urla di donna liberata, urla di donna posseduta con potenza, urla di donna amata e riportata nel ...
    ... consesso dei propri simili. Urla di incantesimo infranto, come un volo di corvi che si perde nella notte, in magnifico contrasto con le distese brillanti delle nevi. I lupi del branco udirono e capirono.
    
    “桜の花” (Sakura no hana)
    
    Ripeté la giapponese abbandonandosi a un incoercibile sopore, ancora stretta tra le braccia forti dell'uomo che, da sopra, la ricopriva come una protettiva coltre, ancora saldamente trattenuto nella sua profondità. Subito dopo un tuono echeggiò violento e lugubre, come lo schianto di un treno contro una parete, duro e secco. Un boato che fu udito in tutti i paesi della vallata, dai luoghi più profondi fino ai rifugi più elevati, dalle creste affilate, dagli aguzzi apici dei torrioni, fin nel buio impenetrabile dei solchi e delle valli. Un frastuono che tutti gli uomini udirono all'unisono e che fu tramandato da quel giorno, di generazione in generazione.
    
    I lupi quella notte si rintanarono nei loro ripari e nessuno osò ululare alla luna.
    
    “Amami, portami con te per sempre; ovunque tu andrai, ovunque sarai, io sarò con te!” sussurrò la donna, stretta nel caldo e protettivo abbraccio dell'uomo. Finalmente liberata e per sempre dalle catene dell'incantesimo.
    
    “Mia piccola samurai.” Le rispose Andrea e la strinse ancora più forte nel suo caldo abbraccio. 
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