La leggenda della ragazza lupo - parte 2
Data: 22/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti
... posteriori presero la forma di gambe ben tornite con delicati piedi al posto delle forti zampe.
Il petto era stato colmato da due soli grossi seni umani con larghi capezzoli, mentre le altre mammelle erano del tutto scomparse.
Lo sguardo di Andrea, ancora incredulo e incapace, si sporse sulla schiena, diventata completamente glabra, lungo cui uno sconfinato fiume di capelli neri si muoveva delicatamente, mosso da correnti sconosciute.
L'uomo prese in mano i lunghi steli neri della donna, risalendone la corrente per giungere ad un capo ovale e addomesticato.
E quando rigirò il muso dell'animale, un volto dai tratti orientali lo stava guardando sorridendo.
Intorno al collo stava la catenina d'oro che si affondava tra i seni della ragazza.
Lei lo abbracciò infilandogli le mani tra i capelli.
La trasformazione si era completata sotto gli occhi ancora esterrefatti del toscano.
Una giovane giapponese con lunghissimi capelli neri lo stava abbracciando scrutandolo profondamente negli occhi.
“Jiyū ni shite kure!” ripetè la ragazza al suo orecchio, con un'espressione supplichevole.
“Non ti capisco, non conosco la tua lingua” rispose l'uomo, impacciato, cominciando, senza accorgersene, a sfiorare la schiena della donna, con carezze appena accennate, come se temesse di ferire la pelle delicata che aveva preso il posto del folto pelo grigio.
“Liberami!” lo incoraggiò la donna, in un linguaggio che anche lui potesse comprendere.
“Tu... tu sei Yuko?” ...
... le chiese lui, di rimando.
Il volto di fronte a lui sorrise mostrando una fila di denti bianchissimi, tra le tumide labbra rosso carminio, al posto di quelle che prima erano forti zanne. Gli occhi erano diventati una fessura sottilissima mentre il capo si muoveva manifestando una risposta affermativa.
“Liberami dall'incantesimo!” insistette la ragazza lupo.
“E come faccio?” rispose Andrea, sentendosi sfuggire la situazione dalle mani. Gli veniva richiesta un'azione che trascendeva ogni razionalità e ogni esperienza concreta.
“Watashi o aishite!”
Il fiorentino scosse il capo in una sofferta espressione di incomprensione.
“Amami!” gli venne incontro la donna.
“E come posso amarti? Come posso strapparti da questa assurda situazione?”
“Tu sei il primo uomo con cui riesco a comunicare da anni; anni in cui sono stata temuta, inseguita, cacciata, posseduta e disprezzata.” Gli sussurrò la ragazza, continuando ad accarezzarlo tra i capelli, sfiorandogli il volto col naso e con le labbra, in un ancestrale movimento che richiamava quello della lupa che poco prima gli leccava le mani.
“Come ti chiami?” Riprese la giovane, sfiorandolo con uno sguardo dolce e conturbante, visto che l'uomo tentennava. L'uomo rimaneva immobile, ancora incredulo di trovarsi tra le braccia una giovane orientale completamente nuda e che invocava il suo affetto abbracciandolo e accarezzandolo teneramente.
“Andrea” rispose lui, scuotendo il capo, come per risvegliarsi da un sogno, ...