1. Punti premio alla stazione di benzina


    Data: 10/03/2019, Categorie: Voyeur Autore: LXIX, Fonte: EroticiRacconti

    ... Presi a leccare come un bastardo, con la testa in mezzo quel suo piccolo cespuglio che portava, affondato e disperso sotto la sua gonna. E leccavo, leccavo, mentre il cazzo mi esplodeva poco più in basso.
    
    Poi lei mi allontanò con la mano e mi disse di stendermi a terra.
    
    Cristo santo sì, subito dio mio!
    
    E mi ritrovai a leccarle di nuovo la figa e stavolta anche il culo, mentre lei a sua volta succhiava la mia cappella in un sessantanove di pura poesia!!!!
    
    Non ce la facevo più.
    
    Mentre soffocavo tra le sue chiappe odorandola tutta, lì dove c’era la sua pregna essenza, sentii la sua lingua leccarmi dolcemente il cazzo, partendo dalla cappella fino alle palle.
    
    Schizzai tre volte chissà dove dentro quella sala, sdraiato a terra tra tavoli vuoti, vecchie sedie di legno fuori moda e il naso spinto dentro le sue chiappe.
    
    Tempo di rialzarmi (lei non ne aveva abbastanza e dovevo riprendermi in fretta perché di certo non mi avrebbe fatto uscire da lì VIVO senza che la scopassi, ci mancherebbe!!) e mi accorsi di una cosa: lì dentro, il mio uccello, non era il solo organo maschile presente.
    
    Baffone, seminascosto nella penombra vicino una porta laterale che non avevo notato prima, si stava sparando una sega!
    
    Lì per lì non sapevo come reagire.
    
    Poi mi dimenticai quasi subito di baffone perché lei riprese a succhiarmelo, ancora grondante della sborrata precedente, tanto che l’uccello mi si riarmò in fretta.
    
    La scopai da dietro, pompandola contro il tavolo ...
    ... dove avevo appena consumato il pasto, tanto che feci cadere a terra piatti, bicchieri, tazzina di caffè, tutto quello che c’era ancora lì, e in mezzo al casino di posate che cadono, vettovaglie che si sfracassano a terra, la chiavai a più non posso e quando la sentii gemere le schizzai dentro la mia seconda sborrata.
    
    Ero in un bagno di sudore.
    
    Ci rivestimmo e io evitai di vedere dove fosse baffone. Probabilmente si era fatto di nuovo una sega ma non m’importava.
    
    Beh, sapete una cosa?
    
    Ero stato scelto.
    
    Ero il predestinato, co-protagonista in mezzo ad altri mille dei loro giochi erotici. Il padre (?), il marito (?), l’amico (?) (non lo seppi mai e mai glielo chiesi) che si sega mentre io mi scopo la sua fica bollente.
    
    Ripetemmo il copione svariate volte.
    
    Io arrivavo sempre per pranzo e, che dire, il dolce me lo pigliavo con lei dopo! Sempre! E (sempre!) baffone era lì, nascosto chissà dove, che se lo menava guardandoci scopare.
    
    Hey, vecchio stronzo, sai che ti dico? Segati mentre me la sbatto per bene, sì dai che mi piace!!! Mi piaceva infatti ‘sta cosa, oh sì! Alla fine mi resi conto che mi dava ancora più voglia di battezzare d’uccello la mia splendida locandiera!!!!!! Una locandiera di una triste e infima stazione di benzina ma che s’illuminava di puro fuoco tra le gambe, gioia del palato, divinità da scopare ad illuminare anche le giornate più tristi e dure (oh quello sì, soprattutto quello, come il marmo!!!!!!).
    
    L’altro giorno mentre scopavamo m’è ...
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