Punti premio alla stazione di benzina
Data: 10/03/2019,
Categorie:
Voyeur
Autore: LXIX, Fonte: EroticiRacconti
Di nuovo in giro anche oggi. D'altronde è il mio lavoro: faccio il rappresentante e sgaso tutti i giorni su statali, autostrade e vecchie strade che si dimenticano sempre di asfaltare alla ricerca di contatti, contratti, e via andare. Beh, meglio che starsene chiuso in un ufficio, sicuro! Seppellito lì dentro (in maledetti uffici) ne ho fatti troppi di lavori di merda alienanti che ora mi sento rinato a rappresentare (si dice così?) la mia azienda in giro per ‘sta penisola.
Ero dalle parti di Modena, no forse Reggio Emilia, boh non ricordo, quando mi son fermato in un lercio distributore per farmi una bella pisciata e fare il pieno alla mia Ford aziendale. Era il classico distributore con baretto annesso che puzza di gasolio dove i clienti son sempre o assonnati camionisti (simpatici come un cancro alle palle) o vecchi in pensione che non trovano di meglio che scappellarselo dentro un cesso di posto del genere giocando alle loro stupide carte.
Ne conosco fin troppi di posti del genere.
Beh, faccio il pieno, entro dentro a pagare e chiedo del bagno. Il tizio al di là della cassa, un baffone alto e mezzo stempiato, ma fa segno di andarmene da dove sono venuto. Alt, non è che fosse uno stronzo, è che il cesso era proprio fuori la porta, sul retro del locale. Passo quindi accanto un vecchiaccio che se ne sta solo a un tavolo. Mi incuriosisce di lui una cosa: sta guardando un grosso tablet, che tiene stretto tra le mani. Avrà una ottantina di anni e sì, c’ha in mano un ...
... tablet. Strano, no? Lo supero e butto un occhio per lumare meglio quel vecchio così lontano da come sono tutti i suoi coetanei. E allora sì che me lo vedo bene quello che sta vedendo sul tablet: una cicciona negra lo stava succhiando ad un tizio palestrato in piedi di fronte a lei, con l’uccello ben in tiro che spuntava grosso e tozzo dalla sua tuta. Poco da aggiungere se non che sto per dire addio all’arzillo vecchiaccio quando noto che il principio di Parkinson di cui mi sembrava affetto (dal momento lo vedevo tenere il tablet con un evidente tremolio), in realtà era ben altro: da sotto il tavolo si sta facendo una sega e per questo fa fatica a stare fermo. A quel punto, prima di rischiare di assistere all’orgasmo di quel vecchio, esco e faccio quello che devo fare in bagno.
Ma ecco che quando esco dal cesso, di fronte a me, in quello delle donne, mi si para davanti uno splendido culo avvolto in pantaloni di pelle. Cristo santo, era uno splendido pezzo di fica (con pantaloni attillati di pelle pure!!!) che stava pulendo il pavimento, chinata a terra a novanta gradi.
Io rimango un attimo lì a godermi lo spettacolo di quel culo burroso da affondarci in mezzo lingua e narici a tutto spiano pensando di essere un furbone, quando la ragazza si gira d’improvviso e mi sgama!
Cerco di fare finta di nulla ed evaporo via senza dire un’acca.
Poi?
Beh, che volete: quel culo m’è rimasto in mente, poco da fare.
Anche perché da quella pompa di benzina ci passavo sì e no ...