1. Storia Di Lara


    Data: 24/02/2018, Categorie: Feticismo Tabù Hardcore, Autore: antonio_fusco, Fonte: xHamster

    ... indossarne un paio. Ci dirigemmo verso uno stanzino prova.
    
    “Resta qui fuori di guardia” mi chiese mia madre entrando e tirando la tenda. Non credo che fu per caso che lasciasse un ampio spiraglio che mi permetteva di vedere cosa tesse facendo.
    
    Si sfilò la gonna, notai subito che non portava mutandine, si sfilò i collant lentamente, poi scelse con cura quale indossare e lo fece molto lentamente facendo aderire con cura il nylon in mezzo alle gambe.
    
    Mentre si rivestiva la mia erezione, otre che evidente stava diventando dolorosa, l’uccello premeva contro i jeans.
    
    Ero eccitato ed imbarazzato, sapevo che la commessa non avrebbe potuto fare ameno di notare il mio stato, infatti, mentre mia madre pagava e salutava mi guardò divertita.
    
    “Sbrighiamoci ad andare a casa” supplicai mia madre “non resisto un minuto di più”.
    
    “Già, ho notato come mi spiavi e l’effetto che ti fatto” mi rispose divertita.
    
    Una volta a casa mi sbottonai i pantaloni e stavo per toglierli quando mi madre mi chiamò in camera sua.
    
    “Voglio che provi una cosa” mi disse.
    
    “Cos’hai in mente?”
    
    “Infilati questi” disse porgendomi un paio di collant.
    
    “Ma mamma… Ma sono da donna…”
    
    “Scemo. Certo che sono da donna, ma mica devi andarci in giro. Voglio solo farti sentire che sensazione si prova ad averli indosso”
    
    Mi lasciai convincere. Mi spogliai e con il suo aiuto infilai i collant.
    
    Erano molto stretti e provai una sensazione molto strana, i maneggiamenti di mia madre per infilarli ...
    ... mi avevano riacutizzato l’erezione. Ora il mio uccello era compresso dentro una gabbia di nylon.
    
    “Ora alzati e comincia a camminare”. Mi alzai dal letto e feci alcuni passi, il tessuto aderente mi massaggiava l’uccello, era un massaggio leggero ma continuo. Avevo una voglia pazza di agguantare l’uccello e porre fine a quella tortura, ma mia madre mi predette. “Non ti toccare, lascia che l’eccitazione cresca fino al limite massimo”.
    
    Resistetti altri cinque minuti poi non ce la feci più “Basta. Devo venire, non resisto più” dissi cercando di sfilarmi i collant.
    
    “Aspetta faccio io” mi disse inginocchiandosi di fronte a me, fece aderire bene il tessuto al mio uccello e iniziò a leccarlo e mordicchiarlo fino a che un fiume di sperma inondò la mia pancia e la sua bocca.
    
    Per poco non persi i sensi, Mi adagia sul letto mentre mia madre mi sfilava i collant.
    
    “Questi li tengo io” mi disse “In ricordo di questo pomeriggio”.
    
    Ero sfinito e per la prima volta vi venne da pensare a com’era cambiato il rapporto fra me e mia madre in poco più di una settimana.
    
    Non riuscivo a credere che saremmo arrivati a questo punto, non sapevo neanche se fosse giusto o no, Eravamo governati dalla libidine, il confine tra bene e male era completamente saltato. Ero ossessionato da una sola idea: scoparmi mia madre. Una parte di me era spaventata dalla cosa ma l’altra, quella che ormai governava i nostri rapporti, era più che decisa a farlo.
    
    Persi ogni scrupolo dopo che mia madre con la ...
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