1. Finalmente troia


    Data: 24/02/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Astri, Fonte: Annunci69

    ... richiesto, ma il suo volto severo ebbe una smorfia finale che interpretai come un sorriso. Per Oscar fu sufficiente: “Ah sì? Davvero?” Le mani questa volta furono meno delicate, strinsero i seni con maggior trasporto, mentre le dita perlustrando la zona corrispondente l’aureola cercavano i capezzoli. Lei diventò rossa in viso ed emettendo un profondo sospiro ci implorò: “Dai, vi prego… smettetela!”. Ma chi doveva smettere era Oscar, e lei lo sapeva bene, e le sue mani non facevano nulla per fermarlo. Inclinanò la testa di lato, in un gesto di vergogna e mise le braccia conserte, stringendo entrambe le braccia contro i seni, come per proteggersi, ottenendo l’effetto di gonfiare ancora di più le tette verso Oscar, che nel frattempo aveva trovato i capezzoli e cominciato a stuzzicarli con lievi pizzicotti. “Davvero Oscar dovresti vederli, e devi vedere come gode a lasciarseli strizzare e succhiare”, Doriana non fece in tempo a rispondere questa volta, lo fece Oscar che sollevando i lembi della maglietta disse: “E allora vediamoli, dai Dory, facceli vedere”. Le parole gli uscirono impastate, la sua bocca non aveva più saliva, il volto deformato in una smorfia che nata da un sorriso trascolorava in una maschera primordiale, animalesca. Aiutai Oscar a sollevare la maglietta, aprendo con forza le braccia di Doriana, che opponendo una flebile resistenza ci lanciò un’ultima supplica: “Basta, dai… vi prego…”. Ma la sua voce era appena un sussurro ed Oscar colse quest’ultima ...
    ... richiesta come un invito: prese le coppe del reggiseno con entrambe le mani e le sollevo di colpo. Le tette, esplosero nell’aria, e liberarono uno schiocco ovattato ricadendo sulla pancia; Oscar le guardò estasiato: erano bianchissime, le ampie aureole si erano raggrinzite intorno ai capezzoli, grossi, scuri e duri. Gliele palpò con foga, le strinse forte, facendole prorompere verso di lui, fece scivolare le mani fino a strizzare i capezzoli tra le dita. Doriana che fino a quel punto aveva ansimato sommessamente e, pudicamente, con il capo chino e lo sguardo in tralice che convulsamente girava di lato come a cercare una via di fuga, aveva evitato il contatto diretto degli occhi, emise un forte gemito, tradendo la sua ormai totale appartenenza a quella dimensione di peccaminosa voluttà.
    
    Oscar mise la faccia tra i grossi seni, come un bambino nello zucchero filato. Tenendoglieli sempre fra le mani, iniziò a baciarglieli con trasporto, tirava fuori la lingua, li percorreva con grandi leccate e succhiava sonoramente i capezzoli, ingoiando tutta l’aureola.
    
    Doriana mi strinse forte la mano, in cerca di conforto, aveva la bocca completamente aperta, e respirando con affanno mi guardava; uno sguardo da vittima, sacrificata sull’altare del piacere, della perversione del proprio uomo che aveva accettato e concesso di soddisfare il desiderio di un altro uomo, ma anche uno sguardo che implorava perdono, chiedeva di poterla perdonare perché lei in questo momento stava godendo e Oscar, lo ...