E adesso?... (3)
Data: 06/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: jeepster, Fonte: Annunci69
... volesse capire il mio stato d’animo, come mi aveva fatto sentire quel gesto improvviso, se fossi spaventato o invece contento; in quel momento mi sentivo completamente suo e lo sentivo completamente mio».
«E NO, CAZZO! – sbotto alzandomi in piedi, stavolta incapace di restare in silenzio – ma porca puttana! Ma che razza di mostri sono questi preti? Come si può approfittare così di un ragazzino? Immagino quale trauma dev’essere stato, era dunque di questo che mi volevi parlare, eh?... ma ora a quel bastardo gliela faccio vedere io, la pagherà cara!» ho continuato urlando, rivolto verso Davide.
«Se c’è qualcosa che deve pagare, probabilmente l’ha già pagata o forse la sta ancora pagando» dice mio figlio con tono calmo.
«Che cosa vuoi dire? » chiedo stupito.
«Don Bruno è morto quasi un anno fa e da allora mi sembra come se io stia andando alla deriva – mi risponde sempre con quel tono di voce calmo che mi disorienta un po’ – e comunque non c’è stato nessun trauma, anzi…»
«Come sarebbe a dire? – lo interrompo alzando di nuovo la voce – Non ha abusato di te? Non ti ha infinocchiato ben bene per sfogare tutti i suoi merdosi istinti?».
«Ma di cosa parli, papà? Non è stato come credi tu; comunque basta, finiamola qui, non voglio sentirti dire una parola di più e fai conto che tu non c’eri davvero in questa stanza e non hai sentito niente… Lo immaginavo che sarebbe andata così».
«E no, caro il mio Davide, invece io ho sentito tutto, parola per parola, ho cercato ...
... di trattenermi ma a questo punto non ce l’ho fatta più, non posso restare impassibile sentendo mio figlio che mi racconta di esser stato violentato da un prete, o no?» gli dico quasi urlando, mentre accendo la lampada sul tavolinetto.
«Non sono stato violentato! Non è andata come credi tu – risponde lui urlando – …se non mi avessi interrotto te l’avrei detto ma adesso basta, ho capito che con te è impossibile parlare… com’è sempre stato…»
“Ecco un’altra stilettata! Forse mi merito anche questa”
Visibilmente arrabbiato si alza dal divano e aggiunge: «Me ne vado a letto, buonanotte». Al ché, prendendolo per tutt’e due le spalle lo costringo a sedersi di nuovo dicendogli: «E no, carino, non puoi lanciare una bomba simile e poi andartene come se avessi lanciato soltanto una piccola miccetta… Okay, non dovevo interromperti, ti chiedo scusa, hai ragione, forse son saltato troppo presto alle conclusioni… però se non è stato come penso io, me lo devi dire tu, qui e ora, cosa è successo realmente, d’accordo?… cancelliamo questa interruzione e riprendiamo da dove eri rimasto, va bene?... ecco spengo di nuovo la lampada e così stiamo al punto di prima».
Detto fatto, mi siedo nuovamente sul divano al suo fianco, di nuovo nel buio totale.
Davide resta fermo ma non dice niente per dei lunghissimi interminabili minuti, forse è combattuto tra la voglia di liberarsi di un peso che si porta dentro ormai da troppo tempo e la paura di non essere compreso.
Finalmente riprende: ...