1. E adesso?... (3)


    Data: 06/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: jeepster, Fonte: Annunci69

    [PREMESSA: la prima metà di questo capitolo della storia è priva di aspetti “erotici” però la ritengo necessaria per la comprensione dei successivi sviluppi]
    
    «…Don Bruno invece l’ho rivisto il pomeriggio seguente. Mi ha invitato a fare una passeggiata nel grande parco che si estende dietro al convento. Abbiamo imboccato un lungo viale coperto da un pergolato di piante rampicanti che ne assicuravano la frescura ma non così fitte da renderlo buio; sui lati, di tanto in tanto c’erano delle panchine. Lo abbiamo percorso fino in fondo, portava a un piccolo spiazzo in cui, seminascosta da alcuni alberi, c’è una casetta che viene utilizzata per gli esercizi spirituali.
    
    Mentre percorrevamo il viale il Don mi ha fatto un sacco di domande sulla nostra famiglia, a cui ho risposto con totale sincerità; ormai avevo deciso che con lui potevo confidarmi apertamente ed era una bella sensazione sapere che c’era un uomo adulto, l’unico per la verità, che fosse davvero disposto ad ascoltarmi e con cui potevo parlare di qualsiasi cosa, anche la più intima. Quando mi ha chiesto come andassero le cose tra i miei genitori, glielo dissi che il clima in famiglia era invivibile, avevo già capito anch’io che presto ci sarebbe stata la separazione. Gli parlai delle interminabili, nonché furiose liti tra di voi, di come te ne stavi sempre chiuso nel tuo studio, che da tempo stavamo pochissimo insieme e non parlavamo mai tra di noi, di come mi sentissi ormai un estraneo nei tuoi ...
    ... confronti…»
    
    “Diamine, queste parole mi fanno male come se avessi ricevuto una coltellata in pieno petto; mi fanno capire quanto sia stato in difetto nei tuoi confronti; certo ero particolarmente incasinato in quel periodo, ero ai ferri corti con tua madre e chiaramente ne hai risentito anche tu, non ci sono comunque giustificazioni per il dolore che ti ho procurato, posso solo sperare di trovare il modo di riparare e di farmi perdonare”.
    
    «Naturalmente lui provò a confortarmi e a rassicurarmi, esortandomi a confidare nella bontà del Signore, che presto avrebbe portato la luce in questa buia situazione; a volte bisogna vivere certe brutte esperienze per poi uscirne fortificati e più maturi.
    
    Quando siamo entrati nella casetta ho notato subito che era arredata in modo, a dir poco, spartano. In mezzo all’unica stanza c’era solo un piccolo tavolo dall’aspetto un po’ malandato e due sedie; poi un letto e in un angolo c’era un inginocchiatoio sotto a una specie di altarino, con un quadro raffigurante Gesù con un’espressione sofferente e lo sguardo rivolto verso il cielo.
    
    Dopo aver acceso le due candele sull’altarino, ha richiuso la porta e mi ha invitato a inginocchiarmi con lui per pregare.
    
    L’inginocchiatoio andava bene a malapena per due persone ma essendo il Don piuttosto corpulento e io ormai un ragazzo già cresciuto, per starci tutt’e due abbiamo dovuto necessariamente rimanere accostati l’uno a fianco dell’altro.
    
    Il contatto prolungato col suo corpo lo trovavo assai piacevole, ...
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