1. E adesso?... (3)


    Data: 06/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: jeepster, Fonte: Annunci69

    ... rafforzava ancor di più quel senso d’intimità e confidenza. Sentivo che mano a mano la mia considerazione di lui come prete si andava affievolendo e iniziavo a vederlo più come un amico o come un uomo e basta – un gran bell’uomo, tra l’altro.
    
    Dopo una ventina di minuti abbiamo smesso, ha acceso la lampadina al centro del soffitto, spento le due candele e quindi si è andato a sedere sul letto.
    
    A quel punto gli ho chiesto a cosa servisse questa casetta e lui mi ha spiegato brevemente cosa fossero gli esercizi spirituali e in cosa consistessero e allora mi è sembrato che quel posto fosse particolarmente adatto per un’attività simile.
    
    Ho chiesto dov’era il bagno e se potevo usarlo. Benché pienamente in tono con lo stile un po’ dimesso di tutto l’ambiente, era ben pulito.
    
    Appena uscii, Don Bruno mi disse che veniva di frequente qua, perché – e questa affermazione mi colpì tantissimo – ormai era quasi l’unico modo per tenersi lontano dalle tentazioni e dai peccati.
    
    Oltre al contenuto in sé, mi colpì il tono confidenziale di quell’affermazione, come se avesse anche lui qualcosa da confessare. Allora gli ho detto che non riuscivo proprio a immaginare da quali peccati o tentazioni dovesse tenersi alla larga uno come lui.
    
    Mi ha risposto che ce n’erano ma non è bene che un adulto mostri ad un giovane le proprie debolezze: è altamente diseducativo; poi mi ha esortato a non dargli più del lei ma del tu – ormai eravamo amici, no? – potevo rivolgermi a lui come a un ...
    ... amico, appunto… o uno zio o… un padre…»
    
    “Eh no, non mi piace affatto l’atteggiamento di questo prete, sembra un ragno che sta tessendo la sua ragnatela, voglia Iddio che Davide non ci sia rimasto impigliato”.
    
    «…a tal proposito mi ha domandato se mi pesava molto la situazione che si era venuta a creare con mio padre e ovviamente la mia risposta è stata: “sì, tantissimo”, poi mi ha chiesto cos’era di preciso ciò di cui sentivo la mancanza? Allora gli ho risposto che non avrei saputo dirlo ma che mi sarei accontentato anche solo di una manciata di minuti in cui stare con lui, anche senza dirci niente, ma sapendo che lui aveva voluto fortemente passare quel breve tempo con me; che aveva ancora della considerazione nei miei confronti… e poi mi mancava tanto anche il contatto fisico con lui, quel suo mettermi sempre il braccio sulle spalle, tenermi le mani quando gli dicevo qualcosa o lui la diceva a me, abbracciarmi forte e in continuazione… appena ho detto questo, il Don si è alzato di scatto per venire a cingermi con un forte abbraccio, chiedendo: “Come questo?”… Ebbene sì, un abbraccio come quello, forte, avvolgente, col quale ho provato di nuovo quella sensazione di benessere, di quando hai come la certezza che c’è chi ti ama davvero, ti vuole bene, vuole prendersi cura di te… ecco qual era la mia percezione di Don Bruno in quel momento. Siamo rimasti abbracciati per un po’, con le guance accostate l’una all’altra, finché lui si è staccato per guardarmi negli occhi. Credo che ...
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